Lunedì 29 Settembre 2025 | 14:15

Bari, sfratti al +19% e affitti alle stelle: la casa resta un’emergenza

 
Ninni Perchiazzi

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Ninni Perchiazzi

Bari, sfratti al +19% e affitti alle stelle: la casa resta un’emergenza

Nel 2024 richieste oltre 3mila esecuzioni. In difficoltà tutte le fasce sociali

Lunedì 29 Settembre 2025, 12:26

Sfratti per morosità, canoni di locazione alle stelle, carenza di alloggi e il fenomeno affitti-brevi legati al boom del turismo: nel capoluogo l’emergenza casa è sempre più attuale con un numero crescente di famiglie in seria difficoltà a reperire un tetto e a sostenere il costo del fitto.

A confermare lo scenario a tinte sempre più fosche, gli ultimi dati forniti dal ministero dell’Interno che rivelano, a Bari città, l’incremento di circa un quinto nel 2024 degli sfratti convalidati dal Tribunale. In particolare, lo scorso anno sono stati convalidati 1.074 sfratti (+18,94% rispetto al 2023), di cui 851 per morosità e 223 per finita locazione. Sono quindi state richieste 3.037 esecuzioni (trend in aumento del 5,78% rispetto al 2023), mentre sono 366 gli sfratti eseguiti con l’assistenza della forza pubblica. «Trovare casa in affitto è sempre più difficoltoso per tutti i ceti sociali. I canoni non sono sostenibili per le famiglie e aumentano gli sfratti per morosità ingiustificata», afferma Nicola Zambetti, segretario regionale Sunia (Sindacato unitario inquilini).

Il mercato delle locazioni L’ufficio studi del Sunia ha elaborato i dati dell’Agenzia delle Entrate e dell’Osservatorio del mercato immobiliare (Omi) relativi a contratti e canoni di locazione riferiti al capoluogo che, anche in questo caso portano a tratteggiare una situazione preoccupante. Dal 2018 al 2024 il numero dei contratti liberi e concordati è diminuito, mentre i canoni sono aumentati.

Nello scorso anno sono stati 1.758 i contratti stipulati a canone libero (media di 7,10 euro/mq) a fronte di 865 stipule a canone concordato (5,98 euro/mq) e 2.229 contratti transitori (7,51 euro/mq). Infatti, nel 2018 i contratti liberi erano 2.173 (canone medio 5,98 euro/mq), 1.129 i contratti concordati (5,13 euro/mq) e 2.155 transitori (4,84 euro/mq).

sostegno agli affitti A Bari oltre duemila famiglie hanno ricevuto un contributo per il pagamento del canone, ma si tratta della classica goccia nel mare, anche perché il Comune è rimasto solo nella battaglia per supportare i numerosi nuclei alle prese con difficoltà economiche. «Da sempre il Comune di Bari ha contributo con il proprio bilancio a sostenere le famiglie in locazione. E adesso deve affrontare da solo l’emergenza abitativa visto che il Governo fa solo annunci di un piano casa nazionale, ma da tre anni non finanzia il fondo integrazione canone ed anche con la prossima Legge Finanziaria non si prevede alcun finanziamento», affermano dal Sunia, per poi sottolineare un ulteriore corto circuito nella filiera istituzionale, un trend in corso ormai da qualche anno.

«La Regione non destina alcuna risorsa dal proprio bilancio per l’edilizia pubblica ed il sostegno alla locazione. Ci auguriamo che la nuova amministrazione regionale approvi un piano casa sociale con finanziamenti continui per il mantenimento ed il recupero dell’edilizia pubblica».

bandi e graduatorie «Anche quest’anno - aggiungono - Palazzo di Città ha destinato dal proprio bilancio oltre 3,6 milioni per l’integrazione dell’affitto da destinare a famiglie con reddito inferiore a due pensioni minime. Lo scorso ne hanno beneficiato circa in duemila».

Il nuovo bando sarà pubblicato ad ottobre ed entro dicembre sarà resa nota la graduatoria definitiva per l’assegnazione degli alloggi di edilizia pubblica. La classifica provvisoria per il bando 2024 sugli alloggi Erp svela 1.758 domande ammesse su 2.085 pervenute.

«In ogni caso, interventi per realizzare nuove case non sono in corso - dicono ancora dal Sindacato inquilini - L’Arca ha disponibili suoli ed immobili per costruirli, ma non ha i finanziamenti dal Governo e dalla Regione». Allo stesso tempo, occorre fare i conti con un ulteriore paradosso: in città ci sono alloggi di edilizia pubblica liberi che non possono essere assegnati dal Comune in quanto necessitano di interventi di manutenzione per renderli abitabili. Si calcola infatti che ogni anno si renda disponibile l’8% del patrimonio pubblico, che con una buona gestione potrebbe liberare 3-400 alloggi l’anno.

Bari è una delle poche amministrazioni in Puglia ad aver istituito l’Agenzia sociale per la casa con la finalità di censire il bisogno della casa e far incontrare domanda e offerta di alloggi, garantendo proprietari e inquilini il rispetto delle regole contrattuali e sociali. Il Comune da anni applica all’Imu l’aliquota minima - 0,3% a fronte del 1,08% - ai proprietari che affittano a canone concordato, tuttavia sono migliaia gli alloggi (circa 12mila) ancora vuoti. E i canoni liberi continuano ad aumentare. «Per sbloccare la situazione appare opportuno un intervento governativo al fine di riequilibrare la tassazione sugli immobili e ragionare di un mercato delle locazioni più sostenibile», concludono dal Sunia.

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