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Per anni la picchia con calci e pugni: per un 23enne scatta divieto di avvicinamento all'ex fidanzata

Per anni la picchia con calci e pugni: per un 23enne scatta divieto di avvicinamento all'ex fidanzata

 
Per anni la picchia con calci e pugni: per un 23enne scatta divieto di avvicinamento all'ex fidanzata

Stando alla denuncia, le controllava telefono, chat e social. E quando lei ha deciso di interrompere la relazione, lui avrebbe iniziato a perseguitarla e minacciarla

Sabato 23 Agosto 2025, 14:16

BARI - Per anni avrebbe picchiato la fidanzata, avendo nei suoi confronti un atteggiamento «prevaricatorio e controllante», fatti di aggressioni fisiche e limitazioni alla libertà della ragazza. E quando lei ha deciso di interrompere la relazione, lui avrebbe iniziato a perseguitarla e minacciarla. Nei giorni scorsi per il giovane, un 23enne barese, è stato disposto il divieto di avvicinamento con braccialetto elettronico.

IL RACCONTO DELLA VITTIMA Dall’inizio della relazione, nell’aprile 2021, lui - ha riferito la giovane, sua coetanea - avrebbe manifestato una eccessiva gelosia, tanto da chiederle la password dei suoi account social per controllare i contatti. Le amicizie «non gradite» provocavano litigi spesso seguiti dal cosiddetto «silenzio punitivo»: lui, cioè, smetteva di contattarla e non rispondeva a messaggi e telefonate. A settembre 2022 sarebbero iniziati gli episodi violenti. Dopo un litigio, il giovane avrebbe afferrato la fidanzata per la nuca, spingendo violentemente la testa sul cruscotto dell’auto (il livido sul volto fu giustificato dalla ragazza con lo scontro su una porta in casa). A luglio 2023, poi, l’avrebbe colpita con un calcio alla schiena a causa di un video inviato su TikTok ad un’amica. Pochi giorni dopo l’avrebbe colpita con un pugno al viso, causandole un taglio al labbro: anche in questo caso il motivo dell’aggressione sarebbe stato un gruppo whatsapp creato dalla ragazza con le amiche. Lei, hanno raccontato anche i familiari e le amiche sentiti dagli investigatori dopo la denuncia, non sarebbe stata libera di frequentare chi voleva o di vestirsi a proprio piacimento, perché ogni scelta diventava motivo di discussione e litigi violenti.

La relazione si sarebbe interrotta per la prima volta a maggio 2023, dopo continui litigi e violenze. Lui, a quel punto, avrebbe iniziato a seguirla e pedinarla, insistendo per recuperare il rapporto, fino a quando lei lo ha bloccato su tutte le utenze, telefoniche e sociale. Lui avrebbe continuato a contattarla, andando anche sotto casa e prendendo a calci il portone, urlando, riuscendo a convincerla a recuperare la relazione sentimentale, tanto che lei dedica a lui la propria tesi di laurea.

Le cose tra i due, però, non sarebbero migliorate. Lui - sempre stando al racconto della presunta vittima - aveva il vizio del gioco e quando perdeva somme di denaro reagiva aggredendo fisicamente la fidanzata. Lei lo ha anche registrato: in un video si sente lui urlare e lei piangere. Ma il problema principale era la sua gelosia, anche nei confronti dei docenti universitari della ragazza.

LA FINE DELLA RELAZIONE A giugno 2025 la giovane ha deciso di porre fine definitivamente alla relazione. Ma lui avrebbe continuato a contattarla, creando anche profili falsi per raggiungere lei o i suoi amici, presentandosi persino all’università mentre lei stava sostenendo un esame. L’ultimo episodio, che ha convinto la studentessa a formalizzare una denuncia, risale al 7 agosto: lui l’avrebbe pedinata mentre era con le amiche sul lungomare, costringendola ad allontanarsi e rifugiarsi spaventata nel portone di casa di un’amica. «So dove trovarti» sarebbe stato l’ultimo minaccioso avvertimento del ragazzo. Il giorno dopo lei lo ha denunciato e nel giro di una settimana per lui è stato disposto il divieto di avvicinarsi alla ragazza e ai luoghi da lei frequentati, soprattutto casa e università, mantenendo una distanza minima di 500 metri. I reati di cui risponde sono stalking e percosse. Davanti alla gip Gabriella Pede l’indagato, assistito dall’avvocato Emiliano D’Alessandro, ha fatto dichiarazioni spontanee per chiarire la vicenda.

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