Mercoledì 22 Ottobre 2025 | 02:35

Molestò bimbe a scuola, bidello di Locorotondo risarcirà lo Stato per i soldi versati alle famiglie

Molestò bimbe a scuola, bidello di Locorotondo risarcirà lo Stato per i soldi versati alle famiglie

 
massimiliano scagliarini

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massimiliano scagliarini

Molestava bimbe a scuola, bidello di Locorotondo risarcirà lo Stato per i soldi versati alle famiglie

La Corte dei conti ha condannato il 74enne: dovrà restituire 430mila euro versati dallo Stato alle famiglie delle sue quattro vittime

Sabato 23 Agosto 2025, 12:10

12:17

BARI - A permettere di scoprire quanto sarebbe avvenuto nella V elementare della «Giovanni XXIII» di Martina Franca è stato un bigliettino anonimo, lasciato sotto il tergicristallo dell’auto di un maresciallo. È partita da qui l’indagine dei carabinieri che esattamente dieci anni fa aveva incastrato un bidello orco, Mario Tursi, 74 anni, di Locorotondo: finito ai domiciliari e condannato in via definitiva nel 2017 a tre anni e sei mesi per violenza sessuale su otto piccole alunne, tra dicembre 2012 e maggio 2013. È per questo che il ministero dell’Istruzione ha dovuto risarcire quattro famiglie con 433mila euro: alcune settimane fa la Corte dei conti ha stabilito che l’uomo dovrà a sua volta rimborsare lo Stato.

La sentenza dei giudici contabili (presidente Daddabbo, relatore De Corato) ha accolto in pieno le tesi dell’accusa erariale sostenuta dal sostituto procuratore generale Daniele Giannini, che nell’ottobre 2024 aveva anche chiesto e ottenuto il sequestro dei beni dell’incolpato. Beni che poi, all’esame della Corte, si sono rivelati del tutto insufficienti rispetto al danno da risarcire: il ministero potrebbe dunque rivalersi sulla liquidazione e sulla pensione dell’uomo, che nel procedimento erariale non si è costituito e che nel frattempo è tornato libero.

La sentenza di condanna per questo episodio è diventata definitiva con il rigetto del ricorso per Cassazione. In primo grado l’uomo (arrestato nel 2015, nel frattempo era tornato libero) era stato condannato a quattro anni e sei mesi, pena poi rideterminata in tre anni e sei mesi nel 2016 dalla Corte d’appello di Lecce. Tursi era stato condannato anche al risarcimento delle tre vittime costituite parte civile, oltre che all’interdizione per cinque anni dai pubblici uffici e all’interdizione perpetua da istituzioni pubbliche o private frequentate da minori.

Ma anche il ministero è stato condannato a risarcire le tre vittime, con poco più di 300mila euro, mentre una quarta vittima ha agito in sede civile davanti al Tribunale di Lecce ottenendo un risarcimento di circa 130mila euro. I danni sono stati pagati tra il 2021 e il 2024.

A quel punto la Procura contabile pugliese guidata dalla dottoressa Carmela de Gennaro è intervenuta per recuperare il danno arrecato allo Stato per effetto delle condotte criminali di un suo dipendente. Una condotta, quella di Tursi, «fortemente deprecabile - è detto in sentenza - in quanto, approfittando del suo status di collaboratore scolastico di una scuola elementare e, quindi, della quotidiana e ordinaria contiguità con i bambini, ha abusato della loro fiducia ed ingenuità per commettere atti di violenza sessuale ripetuti nel tempo e rivolti ad una pluralità di minori indifesi». Le risultanze del procedimento penale hanno portato «in modo lapalissiano» a far emergere il disvalore insito nel comportamento del bidello, che avrebbe approfittato dei momenti di assenza degli insegnanti per compiere atti sessuali nei bagni della scuola. Un comportamento confermato dai racconti delle bimbe: «sono stati adeguatamente delineati gli effetti deteriori che tali vicende traumatiche hanno provocato sulla psiche delle giovanissime vittime». I giudici hanno però anche criticato il ministero, che a quanto pare non sarebbe intervenuto tempestivamente quando le condotte del bidello erano state segnalate dai genitori all’allora dirigente scolastico.

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