Bari, niente posti per disabili allo spettacolo della Camerata Musicale Barese: «Sono avvilita»
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Redazione online
«Quando ho fatto presente che sia opportuno riservare posti per persone con disabilità motoria, nello specifico in carrozzina, la risposta che ho ricevuto è stata: 'E chi l'ha detto?'»
Venerdì 08 Agosto 2025, 12:51
13:38
Ancora discriminazioni nei confronti dei disabili. Dopo il caso segnalato dalla Gazzetta durante il concerto dei Ricchi e Poveri a Sammichele, un nuovo episodio viene raccontato sui social da una ragazza barese, Federica D'Alessandro, in un lungo post. Stavolta al centro della denuncia c'è lo spettacolo "Donna narrata, donna..." di e con Drusilla Foer organizzato dalla Camerata Musicale Barese, in occasione della Rassegna "I Giovedì della Camerata". I fatti risalgono a martedì 5 agosto.
La ragazza ha contattato il botteghino (perché sui social era scritto che vi erano ancora posti disponibili) e, "ancora prima che riesca a domandare se ci siano posti per persone con disabilità e accompagnatore, mi viene detto, in maniera piccata, che l'evento sia sold out", scrive la giovane. "Faccio, allora, presente di essere in carrozzina e mi vien detto che 'carrozzina o meno' non sia possibile accedere all'evento, per raggiungimento della capienza massima".
A quel punto, D'Alessandro domanda quanti e quali posti siano stati riservati ed, effettivamente, occupati, da persone in carrozzina. "Con qualche tentennamento nella voce - continua nel post -, mi viene paventata l'ipotesi di assistere allo spettacolo da sola, senza accompagnatore. Dinnanzi alla rivendicazione verbale del mio diritto a condividere la serata con una persona a me vicina, la conversazione telefonica subisce un brusco arresto e mi viene suggerito di scrivere all'indirizzo mail riportato sul sito web. Contestualmente l'evento, sui social, appare sold-out."
Qui comincia la seconda parte della storia. "Scrivo, interessata a ottenere una risposta alla mia richiesta specifica, proprio alla luce del 'pienone' previsto. Dopo qualche ora, ricevo risposta in cui viene - altrettanto sbrigativamente - ribadito che non sia possibile prenotare due posti. Mi intestardisco e, per una questione di principio, chiedo di nuovo quanti e quali posti siano riservati a persone in carrozzina. Tutto tace. Alla mail, nessun riscontro".
Fino a ieri sera, giorno dello spettacolo. "Decido di recarmi di persona sul posto a cercare un confronto. Interloquisce con me la persona con la quale, scopro, avevo già parlato telefonicamente. La fila di persone in attesa è molto lunga, ma di persone in carrozzina nemmeno l'ombra, tanto meno nel cortile interno. All'inizio dello spettacolo manca davvero poco. Chiedo, gentilmente, di poter acquistare due biglietti e, manco a dirlo, l'accesso mi viene negato. Quando faccio presente, ormai davvero stufa e ferita, che sia opportuno riservare posti per persone con disabilità motoria, nello specifico in carrozzina, in proporzione alla capienza del luogo in esame, la risposta che ricevo è: E chi l'ha detto?" Da qui, lo sfogo. "L'accessibilità agli eventi dal vivo, se sei una persona con disabilità, nel 2025,è soggetta al libero arbitrio di un sistema che continua a discriminare, perpetrando un modus operandi che non prenda in considerazione una collettività nutrita di persone, relegandole ai margini, senza nemmeno occuparsene troppo. Oppure, nel "migliore dei casi", rivende nell'immediato un posto riservato a persone non disabili, così da assicurarsi in ogni caso una, seppur minima, fonte di guadagno. Sono stanca, avvilita, stufa, arrabbiata".
Nei commenti anche la risposta di Annamaria Ferretti, presidente del Municipio 1 di Bari. "Ti chiedo scusa a nome di chi - evidentemente - non ha compreso la gravità di quanto hai subito. Sono sicura di parlare anche a nome del sindaco Vito Leccese che quotidianamente presta la massima attenzione al tema della disabilità e con lui lavoriamo per eliminare ogni tipo di discriminazione. Tu non ti fermare e considera quella appena cominciata una missione innanzitutto educativa verso chi organizza eventi senza preoccuparsi delle diversità di un pubblico che merita di essere rispettato seguendo un metodo paritario e dignitoso. Per quel che può servire sono al tuo fianco e spero davvero che la Camerata Musicale Barese tragga da questa esperienza una preziosa lezione di vita".