Giovedì 09 Ottobre 2025 | 22:35

Bari, una truffa ai fondi europei dietro la promozione del vino: in quattro a processo

 
massimiliano scagliarini

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massimiliano scagliarini

Bari, una truffa ai fondi europei dietro la promozione del vino: in quattro vanno a processo

L'inchiesta della Finanza sul Movimento turismo del vino: la Regione revoca contributi per un milione. «Giro di società per nascondere i soldi»

Domenica 27 Luglio 2025, 05:10

29 Luglio 2025, 11:33

Le rassegne a base di calici di vino che riempiono le sere estive, ma anche le visite guidate nelle cantine, sono quasi sempre rese possibili dai contributi pubblici. Più precisamente dai fondi europei per l’agricoltura, che finanziano - a volte anche troppo generosamente - la promozione dei prodotti agroalimentari. Ma a volte il meccanismo si inceppa perché qualcuno prova ad approfittarne: ed è quello che potrebbe essere accaduto a uno dei principali organizzatori di rassegne enogastronomiche, il consorzio Movimento Turismo del Vino Puglia di cui fanno parte (o forse facevano parte) alcune delle principali cantine pugliesi. Gli ex vertici del consorzio (che dallo scorso anno sembrerebbe aver cessato le attività) sono infatti al centro di una indagine della Procura di Bari per presunta truffa in erogazioni pubbliche.

Cominciamo dalla fine, cioè dai provvedimenti con cui lo scorso anno il dipartimento Agricoltura della Regione ha revocato al consorzio circa un milione di euro di fondi Psr destinati alla promozione. Tutto parte da una verifica condotta tra il 2022 e il 2023 dal Nucleo di polizia economico-finanziaria della Finanza di Bari, che ha segnalato alla Regione quanto emerso dalle verifiche sul consorzio e su due suoi ex amministratori: secondo i militari, infatti, il Movimento avrebbe truccato le carte presentate alla Regione per ottenere il contributo pubblico. L’obiettivo si è concentrato su uno dei principali fornitori, la società Tirsomedia di Bari (nel frattempo messa in liquidazione), che aveva infatti presentato il migliore preventivo per la fornitura di servizi di comunicazione. Ma alla Tirsomedia risultava anche affidata la gestione amministrativa «di tutti gli adempimenti» di competenza del consorzio. Il preventivo di raffronto con l’offerta di Tirsomedia presentato alla Regione dal Movimento era quello di un’altra società di Bari, che però aveva firmato un contratto preliminare per l’acquisto della maggioranza delle quote della Tirsomedia. Un incrocio di fatture e di interessi dietro cui, secondo la Finanza, ci sarebbe un meccanismo pensato per nascondere dietro un consorzio senza fini di lucro attività commerciale non del tutto chiara e soprattutto non finanziabile con i fondi comunitari.

Dalle ricostruzioni della Finanza è infatti emerso che negli anni passati Tirsomedia aveva anticipato al consorzio i 300mila euro necessari per pagare le fatture dei fornitori su cui chiedeva il contributo pubblico. Il principale dei fornitori era proprio la stessa Tirsomedia (l’altro era una associazione culturale con sede in una villa di Parchitello, che in passato ha organizzato ad esempio la manifestazione Calici di Stelle oltre ad aver pubblicato guide ai vini pugliesi): dopo aver incassato i fondi da Agea, il Movimento li ha nei fatti restituiti a Tirsomedia. I nomi delle persone (alcuni dei quali indagati) che girano in questa vicenda, peraltro, sono sempre gli stessi, così come uguali sono anche le sedi.

La Regione ha così acquisito le informative predisposte dalla Finanza e ha disposto la revoca dei fondi. Il Movimento si è rivolto al Tar di Bari, che ha però respinto le cinque richieste di sospensiva formulate con gli avvocati Francesco Paolo Bello, Piergiuseppe Otranto e Michele Castellano: i giudici amministrativi hanno riconosciuto «la creazione delle contestate condizioni artificiali» per partecipare ai bandi del Psr. Quattro ordinanze sono state impugnate davanti al Consiglio di Stato, che in un caso ha respinto l’appello mentre negli altri ha preso atto della rinuncia alla domanda cautelare. In queste settimane la Regione (che nei procedimenti amministrativi è stata assistita dagli avvocati Brunella Volini e Libera Valla) deve dunque provvedere al materiale recupero delle somme, cosa che non sarà semplice.

Il processo penale si concentra invece sulle ipotesi di truffa in erogazioni pubbliche: un ex presidente ha chiesto l’abbreviato (che si discute il 25 settembre), altri tre imputati (due persone fisiche e lo stesso consorzio, che risponde per violazione della legge 231) sono a dibattimento davanti al giudice Mastromatteo (udienza 2 ottobre). Gli attuali vertici del consorzio sono assolutamente estranei a ogni contestazione, ma nel frattempo l’attività del Movimento pugliese (che è una costola di quello nazionale) pare essersi fermata: quest’anno non è infatti stata organizzata Cantine aperte né tantomeno è stato presentato il programma di Calici di stelle.

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