Un nuovo impianto fotovoltaico di ben 32 ettari potrebbe sorgere a Mariotto, frazione rurale di Bitonto, comportando l’espianto di 7.000 ulivi “coratina” sani e produttivi. A denunciarlo è la Cia Agricoltori Italiani di Puglia, che definisce il progetto “uno scandalo” e “uno sfregio tre volte più grande” rispetto al precedente intervento che già aveva visto abbattere 2.000 piante per un altro impianto.
«Mariotto è parte viva della nostra identità agricola e culturale – dichiara Gennaro Sicolo, presidente regionale di Cia Puglia –. Strappare 7.000 ulivi significa svendere le nostre radici e compromettere il futuro del territorio».
La richiesta di autorizzazione è attualmente in fase di valutazione. Intanto, il sindaco di Bitonto, Francesco Paolo Ricci, ha convocato un incontro per mercoledì 23 luglio alle ore 16.30, proprio per affrontare con le organizzazioni agricole la questione delle rinnovabili e l’impatto delle installazioni su suolo agricolo.
Sicolo, che già in passato aveva denunciato la distruzione dei 2.000 ulivi a Bitonto, lancia un appello al sindaco: «Lo scorso maggio ha chiesto scusa per non aver impedito quello scempio. Ora cosa intende fare? Vuole ripetere lo stesso errore?».
Cia Puglia ha anche inoltrato una richiesta ufficiale al presidente della Regione Michele Emiliano per la modifica della normativa regionale. La proposta punta a tutelare i suoli agricoli produttivi, riservando gli impianti fotovoltaici a zone industriali, edifici e aree dismesse, e a escludere i terreni coltivati da almeno cinque anni.
«Serve una presa di posizione chiara e netta a difesa dell’agricoltura e del paesaggio – conclude Sicolo –. La transizione energetica non può e non deve passare sulla pelle dei nostri ulivi».