Sabato 06 Settembre 2025 | 06:58

Otto baresi e quella passione per il windsurf: «Con il vento giusto non ci ferma nessuno»

 
Rosanna Volpe

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Rosanna Volpe

Otto baresi e quella passione per il windsurf «Con il vento giusto non ci ferma nessuno»

Il gruppo di professionisti: «Insieme da 15 anni, ma in zona pochi corridoi d’uscita»

Domenica 08 Giugno 2025, 16:06

BARI - Non sono i protagonisti di un «Mercoledì da leoni». Non sono Matt Johnson, Bethany Hamilton, Caroline Marks, Jack Barlow e Leroy Smith e non siamo in California. Non sono a caccia dell’onda perfetta, ma del vento che «spinge» la vela.

La passione per il mare però è la stessa. «Vento nelle mutande», è il nome del loro gruppo whatsapp. I magnifici otto baresi hanno superato i quaranta e sono andati anche oltre. Ma l’entusiasmo, no. Quello c’è sempre. Meteo alla mano, sono pronti a caricare l’auto con tavola e vela a caccia del vento perfetto. Tutti professionisti, per lo più avvocati e ingegneri. Mariti e padri che di questa passione hanno fatto un appuntamento imperdibile. C’è anche una donna ad accompagnarli, Roberta Rana. Poi, Francesco Digilio, Alfredo Savinelli, Pino Amenduni, Peppe Allegretta, Vittorio Triggiani, Oscar Carofiglio, Roberto Gargaro, Alessandro Mastro, Achille Burdi.

«Siamo sempre stati appassionati di windsurf – spiega Digilio – da quando eravamo più giovani. Ma oggi è più che altro una fuga. Con la famiglia e il lavoro uscire con tavola e vela è un momento che dedico a me stesso. L’unico forse in cui riesco a staccare dalla frenesia quotidiana».

E così in questo gruppo di «ex giovani» si screenshottano le condizioni meteo. E appena il vento è quello giusto, si parte. Da Torre Canne a Porto Cesario a seconda del vento che tira.

«Anche qui a Bari – spiega Digilio - ora è possibile uscire con il windsurf. Noi baresi abbiamo recuperato il rapporto con il nostro mare. È facile la mattina vedere appassionati che escono con il sup e che attraversano con la tavola il litorale. Lo trovo uno spettacolo molto bello».

Nel corso di questi ultimi anni gli sport acquatici hanno preso piede nel capoluogo pugliese. Dai kite al surf, wing-surf, canoa, windsurf, sup grazie soprattutto all’impegno degli appassionati che si sono prodigati per diffondere la cultura del mare. «Quando le condizioni di vento ce lo consentono usciamo da Baia San Giorgio dove Maurizio Gatto, presidente dell’associazione “Cat Surf” ha fatto un lavoro straordinario».

Da oltre quindici anni Gatto e la sua associazione hanno assunto, nel tempo, un ruolo importante per la riqualificazione della Cala San Giorgio. Cat Surf, infatti, attraverso l’attrattiva sportiva ha sviluppato un processo di sensibilizzazione per la tutela e valorizzazione della spiaggia intesa come luogo pubblico fruibile a tutti, del mare e del territorio.

«La conformazione della costa lungo il litorale di San Giorgio – aggiunge Digilio - fa sì che il vento, proprio nell’area della Cala, per effetto Venturi, incanalandosi acceleri di 3 – 4 nodi, regalando sessioni molto divertenti. Maurizio è poi riuscito a creare un clima amichevole nell’associazione. D’altronde, siamo tutti appassionati di uno sport che ora finalmente possiamo praticare anche nella nostra città». Certo ancora tanto c’è da fare. «In Puglia ci sono ottocento chilometri di costa e solo cinque centri surf. Sono troppo pochi per una regione che si affaccia sul mare. Per tanti anni siamo stati costretti a spostarci per surfare. E ancora oggi i corridoi di uscita a Bari non sono sufficienti. Pensate che in Belgio, che ha ottanta chilometri di costa, ci sono tre centri surf ogni cinque chilometri. Ecco perché secondo me, chi a Bari dedica tempo e risorse agli sport acquatici, è un super eroe».

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