Sabato 06 Settembre 2025 | 23:18

Molfetta, la confessione dell'imprenditore che ha incastrato il sindaco Minervini: «L'appalto del porto era per me, mi sono tirato indietro»

 
Massimiliano Scagliarini

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Massimiliano Scagliarini

Molfetta, la confessione dell'imprenditore che ha incastrato il sindaco Minervini: «L'appalto del porto era per me, mi sono tirato indietro»

Totorizzo: «C'era un accordo con il primo cittadino, ma senza i soldi di Msc sarebbe stato un bagno di sangue». Il gip: «Un sistema di rapporti clientelari»

Sabato 07 Giugno 2025, 08:58

09:06

BARI - La procedura di project financing per la nuova banchina portuale di Molfetta era stata congegnata dal sindaco Tommaso Minervini su misura per l’imprenditore Vito Totorizzo, che però a un certo punto si tirò indietro. «Sarebbe stato un bagno di sangue», ha detto l’anziano terminalista barese nell’interrogatorio preventivo del 2 maggio davanti al gip Marina Chiddo, confessando nei fatti l’accordo illecito e dunque convincendo il giudice a disporre i domiciliari per il primo cittadino. Minervini - secondo il giudice - avrebbe truccato quell’appalto per ottenerne in cambio i voti di cui aveva bisogno al ballottaggio del 2022.

La richiesta di arresto presentata dalla Procura di Trani ha portato ieri la Finanza a eseguire sei misure cautelari. Ai domiciliari, oltre al sindaco, è finita anche la dirigente comunale Lidia De Leonardis, 58 anni di Bari. Interdizione per un anno per i dirigenti Alessandro Binetti, 58 anni di Bari e Domenico Satalino, 54 anni di Bari, e divieto di dimora a Molfetta per un ex luogotenente della Finanza, Michele Pizzo, 60 anni. Totorizzo, per il quale i pm Francesco Aiello, Marco Gambardella e Francesco Tosto avevano chiesto i domiciliari, se l’è cavata con un anno di divieto di contrarre con la pubblica amministrazione, anche per via dell’età avanzata. La Procura aveva revocato la richiesta nei confronti dell’ex autista (e cugino) del sindaco, Tommaso Messina, 66 anni di Molfetta che nel frattempo è andato in pensione e anche nei confronti del funzionario comunale Mario Morea, 64 anni di Bari che nell’interrogatorio preventivo ha reso chiarimenti ritenuti soddisfacenti.

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