BARI - «Una brutta notizia» la definisce stamattina il sindaco di Molfetta, Tommaso Minervini, in un post su Facebook in cui dando notizia della richiesta di misura cautelare nei suoi confronti si augura «di non essere bersaglio di comportamenti di “sciacallaggio” mediatico» per «questa incresciosa ed imbarazzante situazione». « Dopo lunghi anni di indagini - è scritto nel post -, mi hanno notificato un avviso di comparizione per il 2 maggio di fronte al Gip di Trani ove, unitamente ad altri dovrò essere interrogato “preventivamente” in relazione a vicende amministrative con riferimento alle quali la Procura chiede misure cautelari».
«Sono profondamente addolorato e mortificato per quanto accaduto – prosegue il post - perché, a giudicare dalle contestazioni a me elevate, vengono letti in chiave di penale rilevanza fatti e circostanze della gestione politico-amministrativa della città che, invece, ad una lettura semplice e lineare, disvelano condotte svolte sempre nell’interesse della collettività e poste in essere, paradossalmente, proprio per evitare le collusioni e le irregolarità di cui mi si accusa».
«Sapete benissimo voi tutti, così come l’intera cittadinanza – è detto ancora -, che ho sempre agito nell'interesse pubblico e non mi sono mai appropriato di un solo centesimo ne’ per me, ne’ per altri. Avrò anche questa volta, statene certi, la forza d'animo, datami dalla onestà intellettuale con la quale ho sempre agito, di rappresentare tutto al Giudice ed agli organi di Giustizia, nella quale continuo a credere con rispetto e fiducia, dimostrando con elementi concreti la correttezza di ogni procedimento, mio e dell'apparato comunale».
Ieri sera 23 aprile Minervini aveva dato l’annuncio nella chat dei consiglieri di maggioranza del Comune, in una forma un po’ diversa in cui non parlava di misure cautelari. «Oggi – si era limitato a scrivere - mi hanno notificato un avviso di comparizione per il 2 maggio al gip di Trani insieme ad altri».