Sabato 06 Settembre 2025 | 12:02

Tangenti e appalti, cambia l'accusa per Alfonsino Pisicchio. Il pm: «Non abusò della qualifica di assessore regionale»

 
Redazione online

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L'ex assessore Pisicchio nega tutto: «Ma quale corruzione, segnalavo agli imprenditori amici che cercavano lavoro»

Foto Donato Fasano

La Procura modifica due capi di imputazione durante l'udienza preliminare davanti al gup Bonante. Si riprende il 28 maggio

Mercoledì 09 Aprile 2025, 18:05

10 Aprile 2025, 12:26

BARI - Nel presunto appalto pilotato nel 2019 per affidare il servizio di riscossione tributi del Comune di Bari alla società Golem srl, l’ex assessore e consigliere regionale pugliese Alfonsino Pisicchio non è più accusato di avere agito abusando della sua qualità di assessore regionale, come inizialmente sostenuto dall’accusa. Il pm Claudio Pinto ha modificato oggi in udienza il capo d’imputazione, eliminando quel passaggio relativo al ruolo da assessore.

Per questa vicenda Pisicchio è imputato all’udienza preliminare a Bari per corruzione e turbativa d’asta insieme al fratello Enzo, l’imprenditore Giovanni Riefoli, al rup dell’appalto Francesco Catanese e al componente della commissione Gianfranco Chiarulli. Secondo l’accusa i fratelli Pisicchio sarebbero stati gli intermediari tra l’impresa e i dipendenti comunali in modo da consentire l’aggiudicazione dell’appalto all’impresa di Riefoli: in cambio, Enzo avrebbe ricevuto 156mila euro in contanti, regali per oltre 52mila euro e l’assunzione fittizia della figlia; Alfonsino, invece, avrebbe ricevuto la promessa di assunzioni di persone da lui indicate nelle aziende di Riefoli.

I due Pisicchio rispondono anche di turbativa d’asta e nell’ambito di questa inchiesta entrambi, il 10 aprile dell’anno scorso, finirono ai domiciliari. In totale gli imputati in udienza preliminare sono nove. Dopo la modifica del capo d’imputazione, il legale di Pisicchio ha chiesto l’esclusione della Regione Puglia come parte civile, richiesta alla quale l'ente si è opposto. Il gup Nicola Bonante deciderà se accogliere o meno questa richiesta nella prossima udienza del 28 maggio. 

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