BITONTO - Avrebbe abbandonato rifiuti in agro di Bitonto, durante il suo turno di lavoro da operatore ecologico. Una condotta “molto grave” e “intenzionale” che permetterebbe di riconoscere la “giusta causa” del suo licenziamento. La decisione assunta dalla Servizi ambientale nord barese (Sanb), nei confronti di un suo dipendente, secondo la Corte di Appello di Bari è legittima. È dei giorni scorsi la sentenza dei giudici della Sezione Lavoro, che hanno rigettato l’impugnativa proposta dal lavoratore e confermato quanto già ritenuto dal Tribunale di Trani ad ottobre dello scorso anno.
Nessun reintegro nel posto di lavoro e nessuna indennità risarcitoria da ottenere per l’addetto allo spazzamento e raccolta rifiuti, condannato, tanto in primo grado, quanto in secondo, al pagamento anche delle spese processuali. I fatti risalgono a quasi due anni fa. Era maggio 2023 quando l’uomo fu sorpreso da una fototrappola ad abbandonare illegalmente rifiuti alla periferia della città, fuori dall’area di sua competenza. Tutto poco prima di terminare il suo turno di servizio e riportare l’Ape 50, da lui guidata, nel deposito della società a controllo pubblico dei comuni di Corato, Bitonto, Ruvo e Terlizzi.
L’occhio elettronico, installato dal gestore del servizio di igiene urbana e da Palazzo Gentile, proprio per stanare gli sporcaccioni, lo avrebbe ripreso mentre sversava nelle campagne il contenuto del cassone del suo mezzo, ovvero assi di legno, un cartone di pizza con resti alimentari e cumuli di macerie contenuti nel mastello di dotazione. Infrazione accertata anche dalla Polizia Locale di Bitonto che, risalendo alla targa dell’Ape car, avrebbe irrogato alla Sanb la relativa sanzione amministrativa.
Deboli le giustificazioni fornite dall’autore del gesto, riconosciuto e messo alla porta dalla società...