BARI - L’arresto dei tre dipendenti dell’Amtab coinvolti nel blitz Codice Interno del febbraio 2024 è uno dei punti nodali dell’inchiesta della Dda sui rapporti tra mafia e politica nelle elezioni comunali di Bari. I tre, incensurati eppure ritenuti appartenenti al clan Parisi, oltre a procacciare voti per l’ex consigliere regionale Giacomo Olivieri sarebbero stati la mano del clan nell’azienda dei trasporti: è la loro presenza ad aver indotto sia il Tribunale a commissariare l’Amtab, sia la prefettura a nominare la commissione di accesso sulle infiltrazioni mafiose in Comune. I tre (Tommaso Lovreglio, Michele De Tullio, Massimo Parisi) sono stati licenziati a maggio dello scorso anno. Ma per due di loro il licenziamento sta per venire meno, per volontà della stessa azienda.
È una storia paradossale e non del tutto chiara, che conviene raccontare partendo dalla fine. Lunedì scorso la Regione ha infatti notificato all’Amtab il decreto con cui il governatore Michele Emiliano ha sostituito due componenti del consiglio di disciplina, l’organismo che per legge si pronuncia sui licenziamenti nelle aziende di trasporti. Lo compongono sei persone, tre in rappresentanza dell’azienda e tre dei sindacati, con un presidente nominato dalla stessa Regione su input dell’allora assessore ai Trasporti, Anita Maurodinoia, pure lei all’epoca indagata in Codice Interno.
Il 28 febbraio l’amministratore unico dell’Amtab, Luca D’Amore, che è anche il commissario giudiziale nominato dal Tribunale, ha chiesto alla Regione di sostituire due dei componenti di parte datoriale. Sono gli stessi componenti che...