GRUMO APPULA - La Corte di Appello di Bari ha assolto «perché il fatto non costituisce reato» l’ex sindaco di Grumo Michele D’Atri, imputato per diffamazione aggravata. In primo grado, un anno fa, D’Atri era stato condannato a 530 euro di multa e al risarcimento nei confronti del cittadino ritenuto vittima delle sue offese. I giudici dell’appello, assolvendo l’ex primo cittadino, hanno anche revocato le statuizioni civili.
La vicenda risale al 28 marzo 2017. D’Atri, era l’accusa, aveva scritto un commento su un gruppo Facebook di Grumo dichiarando «di dover incaricare un legale al fine di sporgere denuncia» nei confronti di un avversario politico per alcune «menzogne» scritte sui social. Testualmente, affermava: «Agiremo di conseguenza con la speranza che questi oppositori da quattro soldi si preoccupino dei problemi reali delle persone piuttosto che stare ogni giorno ad attaccare per farsi solo pubblicità e campagna elettorale».
In primo grado il Tribunale di Bari aveva ritenuto responsabile l’ex primo cittadino di diffamazione, peraltro aggravata, per aver scritto quelle frasi ritenute «denigratorie» su un gruppo al quale avevano accesso più di 4mila utenti. In questo modo avrebbe offeso il cittadino destinatario delle sue parole «accusando l’opposizione - scriveva il giudice di primo grado - di spendere energie nel diffondere post menzogneri su Facebook “per farsi solo pubblicità e campagna elettorale”».
D’Atri, assistito dall’avvocato Antonio La Scala, ha impugnato la sentenza e ora la Corte d’Appello gli ha dato ragione, ritenendo che quel post non fosse diffamatorio e assolvendolo. Conseguentemente l’ex sindaco non dovrà pagare alcun risarcimento.