BARI - I 156mila euro che la Bv-Tech pagò a Enzo Pisicchio, fratello dell’ex assessore regionale Alfonsino, non erano destinati alla lista Iniziativa Democratica: i soldi furono versati a Enzo Pisicchio «per interessi propri». È per questo che ad ottobre scorso il gip Ilaria Casu ha archiviato l’ipotesi di finanziamento illecito del partito inizialmente contestata ai Pisicchio, ipotesi che era un perno dell’indagine sui presunti appalti truccati al Comune di Bari in cambio di assunzioni, favori e regali.
La novità è emersa durante l’udienza preliminare del 4 aprile a carico dei Pisicchio e di altre 6 persone, accusate a vario titolo e secondo le rispettive responsabilità di turbata libertà degli incanti, corruzione, truffa aggravata allo Stato e falso materiale. È stato lo stesso pm Claudio Pinto a chiedere l’archiviazione (di questa e di altre ipotesi collaterali come alcune false fatturazioni), dopo una memoria depositata dalla difesa dell’imprenditore Raffaele Boccardo della Bv-Tech che ha illustrato l’esistenza di rapporti «leciti» di consulenza con la società Plus Innovation dell’altro imprenditore Giovanni Riefoli. Enzo Pisicchio avrebbe lavorato per la sottoscrizione da parte di queste società di un accordo di programma con la Regione, e non potendo fatturarla (perché dirigente della Leonardo) avrebbe chiesto a Riefoli di fatturarla per suo conto.
La Plus Innovation è la società che si è aggiudicata l’appalto da 5,5 milioni di euro per la gestione dei tributi del Comune di Bari. Questa è...