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Bari, offese collega medico dopo la morte di una bambina, chiede scusa: chiuso il processo

 
isabella maselli

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isabella maselli

Offese collega medico, chiede scusa: processo chiuso

La querelle tra Milella e Nicola Laforgia. Sui social i commenti diffamatori e minacciosi della famiglia: «Assassino, ti verrò a trovare e ti mangerò il cuore»

Sabato 01 Febbraio 2025, 11:55

BARI - Si chiude con una lettera di scuse, la remissione di querela e la conseguente sentenza di non luogo a procedere, la vicenda giudiziaria nata dalla tragica morte di una neonata, a novembre 2022, e finita a offese e minacce.

La bambina, con una malformazione cardiaca congenita, nelle prime settimane di vita era stata in cura al Policlinico e poi trasferita tempestivamente al Giovanni XXIII, dopo consulenza cardiologica, dove poi è deceduta. Leonardo Milella, all’epoca primario della Rianimazione dell’ospedale pediatrico, avrebbe riferito ai parenti della neonata che il decesso era stato causato da negligenze del professor Nicola Laforgia (direttore della Neonatologia e Terapia intensiva neonatale del Policlinico), suscitando la reazione dei familiari con messaggi dal contenuto intimidatorio e frasi come «assassino, ti verrò a trovare e ti mangerò il cuore».

La vicenda si consuma tra il 28 settembre e il 10 novembre 2022. La bambina, nata in una clinica privata barese, era stata ricoverata nella neonatologia del Policlinico, dove le era stata subito diagnosticata una rara malformazione cardiaca. Trasferita all’ospedale pediatrico, era morta due giorni dopo. Nelle ore successive il professor Laforgia aveva ricevuto i commenti diffamatori e gravemente minacciosi da una parente della bambina che, come dichiarato dagli stessi familiari della neonata morta, derivavano dalla circostanza che al Giovanni XXIII era stato detto loro che al Policlinico avevano ritardato la diagnosi e le cure.

Sul decesso della piccola era stata aperta una indagine, archiviata dopo che una consulenza specialistica aveva accertato la correttezza dell’operato dei sanitari. L’autrice dei messaggi sui social e l’ex primario Milella, querelati dal professor Laforgia, sono finiti a processo con l’accusa di diffamazione aggravata.

Nei giorni scorsi l’ex primario imputato ha scritto una formale lettera di scuse, spiegando di non aver «inteso ledere la dignità morale e intellettuale» del collega del Policlinico, né «mettere in dubbio le competenze professionali o avanzare dubbi o illazioni di qualsivoglia genere sul suo operato». E attribuendo l’«equivoco» sulle sue parole alla «drammaticità del contesto in cui si sono svolti i fatti». Quindi scusandosi «per l’increscioso fraintendimento» e confermando la sua «immutata stima».

Il professor Laforgia ha ritirato la querela e il Tribunale ha dichiarato il non luogo a procedere.

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