BARI - Dai 350 euro in su. A Bari la stanza singola resta un costo non indifferente per uno studente fuorisede. A fine mese, l’aumento dell’11% rispetto al 2023 si fa sentire. Così la doppia: il posto letto supera i 200 euro al mese, con una variazione del 9%.
Sostegni Solo per alcuni, l’inizio del nuovo anno ha significato un cambiamento. La Finanziaria ha introdotto agevolazioni e bonus per il 2025. Il Fondo per il rimborso dell’affitto degli universitari fuorisede ha messo a disposizione un plafond di un milione di euro per il 2025, che si raddoppierà nel 2026 e nel 2027. Il Fondo è destinato agli studenti iscritti a università statali che appartengono a nuclei familiari con un Isee non superiore a 20mila euro e che non beneficiano di altri contributi pubblici per l’alloggio lontano da casa almeno 100 km. Si può ottenere una detrazione del 19% delle spese sostenute fino a un massimo è di 2.633 euro di affitto annuo, che permette di ottenere un rimborso massimo fino a 500,17 euro.
Affitti in rialzo Resta tuttavia escluso da questi benefici una consistente porzione di fuorisede che deve fare i conti con affitti spesso proibitivi. «I dati della domanda, in costante crescita, dimostrano come quello delle stanze sia sempre un mercato molto redditizio per i proprietari. Da qui la tendenza al rialzo dei prezzi che osserviamo ormai da diversi anni e che non ha ancora terminato la sua corsa, soprattutto nelle città più gettonate che, ad ogni modo, vivono un momento di crescita dei valori in tutto il comparto e non solo in quello dei posti letto». Così Antonio Intini, Chief Business Development Officer di Immobiliare.it commentando l’ultima rilevazione dell’osservatorio immobiliare che ha registrato il segno più per tutto il comparto locazione, con canoni in crescita in media del +9,2% in Italia e del 9,5% al Sud.
Proteste studenti Primi a protestare e a chiedere attenzione sono proprio gli studenti pugliesi che sul tema hanno predisposto una piattaforma rivendicativa a livello regionale sostenuta dalle associazioni studentesche di Udu Link Bari, Lecce e Foggia, Zona Franca, Rete della Conoscenza Puglia, Unione degli studenti Puglia, Rete degli studenti medi, Sindacato studentesco Lecce. Sotto il profilo dell’abitare, il problema del costo degli affitti, figlio dei fenomeni speculativi legati all’inflazione e alla turistificazione dei centri urbani (su tutti Bari e Lecce), ha raggiunto proporzioni ragguardevoli.
«Bari è la città in Italia in cui il prezzo di una stanza singola è cresciuto maggiormente nell’ultimo anno, superando ampiamente i 300 euro al mese - sottolineano le associazioni studentesche -. Lecce, pur mantenendo prezzi inferiori, non vive dinamiche differenti. Brindisi, Taranto e persino Foggia (che possiede una sede universitaria da 25 anni e una popolazione studentesca da ateneo medio), sono città che dal canto loro vivono la totale mancanza di una comunità strutturata di fuori sede, con le popolazioni studentesche che sono composte quasi esclusivamente da pendolari e residenti delle città sede». «Questo da un lato porta il problema degli affitti a risultare sicuramente meno evidente, ma da un altro all’esposizione di un problema forse più consistente di mancata individuazione del bisogno della popolazione universitaria, molto frazionata e poco presente nelle dinamiche cittadine», aggiungono.
Se per gli studenti «la Regione deve farsi carico non solo di completare le progettualità in atto derivanti dal progetto Puglia Regione Universitaria, ma di proseguire in un percorso di espansione della residenzialità universitaria fino a concorrenza con il numero almeno dei richiedenti posto alloggio del bando Adisu», dall’altro lato «è necessario introdurre un contributo straordinario per le spese di locazione che integri e superi l’esiguo contributo ministeriale».
«Questo contributo dovrebbe coprire prevalentemente quegli studenti e quelle studentesse esclusi per ragioni di merito o di reddito dal bando Adisu, in modo da integrare le misure esistenti e di ridurre l’impatto sui redditi del costo degli affitti anche oltre le soglie previste dal sistema di diritto allo studio, con effetti positivi sull’intero mercato».