Domenica 07 Settembre 2025 | 07:42

Molfetta, le famiglie di via D’Azeglio sono ancora a spasso

 
Matteo Diamante

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Matteo Diamante

Molfetta, le famiglie di via D’Azeglio sono ancora a spasso

L’indagine è ancora in corso e nel registro degli indagati sarebbero finiti in cinque, alcuni dei quali legati direttamente alle imprese che stavano eseguendo i lavori di ristrutturazione.

Sabato 18 Gennaio 2025, 17:49

MOLFETTA - Il forte boato, poi il crollo con una donna miracolosamente scampata ad una tragedia che poteva avere conseguenze ben più gravi. E poi ancora: l’intervento della Procura di Trani con diverse famiglie costrette ad abbandonare le proprie case. Questo succedeva pochi giorni prima di Natale, quando in una palazzina di via D’Azeglio è venuto giù il solaio di un’abitazione al primo piano soggetta, come parte dello stesso stabile, a lavori di ristrutturazione.

L’indagine è ancora in corso e nel registro degli indagati sarebbero finiti in cinque, alcuni dei quali legati direttamente alle imprese che stavano eseguendo i lavori di ristrutturazione. Nel frattempo il reale problema è rappresentato dal numero di sfollati: circa 20 famiglie per un totale di 50 persone (di cui 7 bambini) fuori di casa dallo scorso 19 dicembre. Sono questi i numeri di una vicenda umana che, purtroppo, sta passando in secondo piano. Quella tragedia, scampata solo per una causalità e che ha coinvolto principalmente una 60 enne di Molfetta, molti in città l’hanno appresa solo per caso, così come sono tanti ad ignorare ciò che sta succedendo alle 20 famiglie fatte sgomberare tra via D’Azeglio e via Picca.

Come sottolineato, l’intera vicenda è sotto l’attenzione della magistratura, ma nel frattempo poche ed inconcludenti sono state sinora le soluzioni adottate (anche dallo stesso Comune) nei confronti di queste famiglie. «La Giustizia farà il suo corso, secondo i suoi tempi, sempre troppo lunghi – ribadisce FdI attraverso il coordinatore cittadino Adamo Logrieco – ma le soluzioni servono ora». Da qui la richiesta di FdI fatta pervenire al sindaco Tommaso Minervini al fine di prendere provvedimenti urgenti, assicurando innanzitutto le risorse necessarie alla messa in sicurezza dell’edificio pericolante, circondato da altre palazzine in cui vivono centinaia di altre famiglie. «E se il bilancio comunale non consente scostamenti emergenziali di tale portata – prosegue FdI - è dovere del interessare la Regione Puglia per individuare o, nel caso, per costituire un fondo apposito per affrontare emergenze abitative di questa portata».

Al momento la Regione sarebbe già stata interessata grazie al consigliere regionale Tommaso Scatigna, che si è detto pronto a dare tutto il suo sostegno alle famiglie molfettesi in difficoltà, sollecitando ogni provvedimento necessario e improrogabile. Dal Comune, al momento, non si hanno notizie su piani d’azione messi in atto per sostenere queste famiglie e la questione rischia di passare sotto traccia. «Rivolgiamo anche un appello ad ARCA Puglia, presieduta dal nostro concittadino Pietro De Nicolo – conclude FdI - per ricercare, nel vasto patrimonio immobiliare dell’Ente, soluzioni abitative temporanee per chi, incolpevolmente, si è ritrovato senza una casa e in povertà di fatto».

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