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Università degli Studi di Bari, ok al bilancio 2025: 495 mln in servizi agli studenti

 
Barbara Minafra

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Barbara Minafra

Università degli Studi di Bari, ok al bilancio 2025: 495 mln in servizi agli studenti

Nel rendiconto di previsione fondi per borse di studio e didattica nonostante i tagli

Mercoledì 01 Gennaio 2025, 18:37

BARI - Formazione e ricerca come «asse centrale per lo sviluppo del Paese». È su questo che punta l’Università di Bari approvando all’unanimità il bilancio di previsione che per il 2025, anno del centenario, stanzia 495 milioni di euro per didattica, borse di studio e servizi agli studenti. Nonostante i pesanti tagli statali, quasi 15 mln in meno rispetto al 2023, è arrivato il via libera anche al bilancio per il triennio 2025-‘27 che con 149 mln rafforzerà il personale, con nuove assunzioni fra docenti e tecnici-amministrativi, e il patrimonio edilizio con il recupero, la valorizzazione e l’efficientamento di un Ateneo che conta 19 Dipartimenti, 137 corsi di laurea, 25 di dottorato, 41mila iscritti (a giugno 2024) e che nell’a.a. 2023 ha consegnato 7.080 pergamene di laurea.

«Il nostro bilancio, pur se fortemente segnato dalla diminuzione del Fondo di finanziamento ordinario in Finanziaria, dimostra la decisa volontà di sancire l’importanza dello sviluppo della formazione e della ricerca quale asse centrale per lo sviluppo del Paese. In particolare, l’aver garantito le voci relative al diritto allo studio appare l’esito di una governance molto attenta alle esigenze emerse dal mondo studentesco». Anticipando un tema che toccherà il 15 gennaio nell’inaugurazione del nuovo anno accademico (l’ultima del suo mandato), il rettore Stefano Bronzini ha sottolineato come sia «opportuno che alla diminuzione dei finanziamenti si risponda progettando nuovi modelli per il sistema statale della ricerca e della formazione ed è in questa direzione che si è mossa e si muoverà la riflessione dell’Università di Bari».

Il bilancio, «condizionato dalla forte contrazione dei finanziamenti statali all’intero sistema universitario nazionale», ha determinato una stima di deterioramento dei saldi di bilancio sul triennio di programmazione, con un conseguente disavanzo economico tendenziale che si prevede di coprire con riserve di bilancio per circa 3,7 mln per anno. E questo non produrrà «contraccolpi rilevanti nello svolgimento delle funzioni indispensabili che caratterizzano la mission dell’Università». Sono stati infatti confermati gli stanziamenti per il miglioramento della didattica, le borse di studio per studenti, per il dottorato, i servizi agli studenti e quelli bibliotecari.

Significativa, tra i servizi agli studenti, la costituzione di un fondo per i rifugiati (50.000 euro) mentre sono stati confermati il fondo per gli specializzandi (160 mila euro), le borse di studio per gli studenti (550.000 euro) e la «no tax area» a 26mila euro che garantisce ad oltre il 40% degli studenti l’accesso agli studi grazie all’esenzione totale. Ai 7 milioni di Ateneo destinati alla ricerca poi, si aggiungono 12,3 mln ottenuti con bandi competitivi nel periodo 2019-2023 e le risorse del Pnrr: 87 mln per il 2025 e ulteriori 3 mln per il 2026, anno di chiusura dei progetti. Un dato rilevante è relativo al rapporto tra investimenti nei servizi primari e totale dei proventi del bilancio autonomo che, seppur in calo rispetto al 2024 del 13,63% a causa dei tagli statali, si mantiene su un livello congruo (11,78%) comunque superiore a quello medio del periodo 2020-2023 (6,51%). «Ciò a conferma - dice l’Ateneo - della grande attenzione rivolta dalla governance al sostegno di ricerca, didattica e servizi agli studenti».

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