BARI - Le organizzazioni sindacali Cisl Fp, Uil Fpl e Csa scrivono al sindaco Vito Leccese, al prefetto Francesco Russo e al direttore generale Davide Pellegrino per chiedere chiarimenti ufficiali sulla vicenda riguardante il comandante della Polizia Locale di Bari, generale Michele Palumbo. In particolare, i sindacati hanno chiesto al sindaco la rimozione del generale Palumbo in seguito ad un episodio ritenuto grave: in particolare, il comandante avrebbe utilizzato la chat aziendale per criticare quanto discusso in un’assemblea sindacale, apostrofando anche un lavoratore. Nel dettaglio, i sindacati invocano chiarimenti su alcune dichiarazioni rilasciate dal direttore generale Pellegrino che ha definito «inusuale» la richiesta di rimozione dall’incarico formulata dalle Oo.Ss.
«L’intento - scrivono i sindacati - non era sollecitare un provvedimento di rimozione, ma denunciare l’accaduto. La maggiore preoccupazione riguarda l'omissione della valutazione disciplinare dell'episodio». I segretari territoriali di Cisl Fp (Tommaso Genchi), Uil Fpl (Rocco Bitetto) e Csa (Sebastiano Zonno) ritengono che sarebbe gravissimo se tale omissione fosse dovuta a una precisa scelta aziendale.
«In tal caso - prosegue la lettera - si darebbe l'impressione che l'amministrazione comunale tratti in modo differenziato i dipendenti. Per qualsiasi altro dipendente pubblico, l'uso improprio degli strumenti di comunicazione aziendali configurerebbe un illecito disciplinare. La stessa severità dovrebbe essere applicata a chi ricopre incarichi di alto livello. Se l’amministrazione non dovesse prendere in considerazione un provvedimento disciplinare nei confronti del generale Palumbo, si configurerebbe un’omissione del direttore generale. È fondamentale che sia chiarito se l’amministrazione stia effettivamente valutando l’aspetto disciplinare dell'episodio e siano adottate misure adeguate».
Le organizzazioni sindacali, pertanto, chiedono una risposta tempestiva «per ristabilire la serenità all’interno della Polizia Locale e garantire che al Comune di Bari non esistano dipendenti di “serie A” o “B”».