Sabato 06 Settembre 2025 | 06:42

Bari, sindacati contro il comandante dei vigili urbani: chiedono a Leccese la rimozione di Palumbo

 
Rita Schena

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Rita Schena

Bari, sindacati contro il comandante dei vigili urbani: chiedono a Leccese la rimozione di Palumbo

Cisl. Uil e Csa: «Da tempo si registrano forti tensioni nella ripartizione Polizia locale, scaturiti da una serie di comportamenti del comandante che sembra mostrare una scarsa propensione al dialogo». Ma la Direts Diral prende le distanze

Martedì 10 Dicembre 2024, 09:36

19:53

BARI - «Questo episodio è stato solo la punta di un iceberg. La condotta antisindacale e poco corretta del comandante della Polizia locale Michele Palumbo è tale che non c’è rimasto che scrivere al sindaco Vito Leccese e al direttore generale del Comune di Bari, Davide Pellegrino, per chiedere la rimozione dal suo incarico».

Tommaso Genchi, segretario Cisl Fp Bari, è tra i rappresentanti sindacali che con Rocco Bitetto Uil Fpl Bari e Sebastiano Zonno Csa hanno scritto una dura nota contro il generale Palumbo «per aver utilizzato strumenti di comunicazione aziendale per una polemica di natura eminentemente personale».
«Da tempo si registrano forti tensioni nella ripartizione Polizia locale – scrivono i tre -, scaturiti da una serie di comportamenti del comandante che sembra mostrare una scarsa propensione al dialogo».

«Il 6 dicembre c’è stata una assemblea sindacale del personale della Polizia locale – si racconta nella lettera ai sindaco e direttore generale -. Durante il dibattito si è esercitato il legittimo diritto di critica nei confronti di una attività progettuale proposta dal comando. Ma cosa fa il comandante il giorno dopo? In una chat interna, destinata solo alle comunicazioni di servizio e aperta a tutto il personale, si lascia andare in una filippica contro quanto discusso in assemblea. Sono stati usati termini come “sproloquiare delirante”, “dichiarazioni farlocche” e poi ha definito uno dei partecipanti all’assemblea “un venditore di fumo”, descrivendolo in modo sufficientemente chiaro da renderlo identificabile a tutto il Corpo. Si tratta di un episodio oggettivamente grave e che richiede un intervento deciso da parte dell’amministrazione comunale che non può rimanere inerme. Alla luce di quanto accaduto, chiediamo di valutare se sussistano ancora le condizioni di opportunità affinché l’attuale comandante possa continuare a dirigere il Corpo. Dal nostro punto di vista, la risposta è evidentemente negativa. Per quanto ci riguarda procederemo con un’accurata analisi, in collaborazione con i nostri legali, per verificare l’esistenza dei presupposti necessari ad avviare un’azione nei confronti dell’Amministrazione per comportamento antisindacale».
La polemica si inserisce in un contesto molto caldo, con Cisl, Uil e Csa che hanno più volte chiesto «una gestione del Corpo di Polizia locale più efficace, lineare e soprattutto trasparente».

I sindacati rivendicano la necessità di far ruotare tutto il personale nelle differenti articolazioni funzionali «per evitare la formazione di sacche di potere che possano compromettere l’efficienza complessiva».
Tutte accuse rigettate al mittente da parte del comandante della Polizia locale. «Ho sempre svolto il mio lavoro in 33 anni di servizio con serietà, dedizione, onestà, professionalità e rispetto per i cittadini, la Pubblica Amministrazione e tutto il Corpo che oggi mi onoro di rappresentare – ha replicato Palumbo -. Mi sento solo offeso da tali simili comunicazioni che, ne sono certo, esprimono solo sentimenti non condivisi dalla stragrande maggioranza di quanti mi conoscono».

IL SINDACATO DIRETS DIREL PRENDE LE DISTANZE

In una nota diffusa dal sindacato Autonomo dei Dirigenti DIRETS DIREL (firmatario di CCNL), prende le distanze da quanto diramato dalle organizzazioni sindacali CISL FP Bari, UILFPL e CSA. «Il corretto svolgimento delle relazioni di parte datoriale e delle organizzazioni sindacali deve porre in premessa un rispetto dei ruoli così come stabilito dalla legge; la rotazione del personale, l’attribuzione degli incarichi, l’organizzazione in generale della struttura, devono rispondere ad una visione tecnico organizzativa la cui responsabilità ricade solo ed unicamente al Dirigente Comandante, che della propria attività risponde esclusivamente al Sindaco o all’Assessore delegato. Tutte le decisioni - si legge nella nota - discutibili quanto perfettibili, possono si, essere oggetto di valutazioni anche differenti, ma non possono rappresentare il presupposto per richiedere la rimozione di un dirigente e soprattutto di un Comandante di Polizia Locale».

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