BARI - L’ultima parola spetterà ovviamente a loro, le dirette interessate. Dovranno dire - e su questo il Comune sarà abbastanza chiaro nell’incontro della prossima settimana – se hanno voglia di seguire un percorso di accompagnamento.
E soprattutto dovranno dare la disponibilità a ricevere in casa degli incaricati: i tecnici delle associazioni di categoria del settore del commercio e delle attività artigianali che si occupano con veri sopralluoghi di verificare sul posto la presenza o meno di tutti i requisiti previsti dalla normativa. Le condizioni strutturali, ambientali e igienico-sanitarie delle abitazioni e dei locali dove vengono preparati i pasti e i prodotti artigianali e soprattutto il possesso dei requisiti personali su adempimenti fiscali, apertura di partite Iva e di tutto ciò che è legato all’avvio di una IAD, l’impresa alimentare domestica.
Fatta in casa? Il Comune di Bari mette un primo punto in agenda per «l’orecchietta gate», il caso delle pastaie della città vecchia finite nel mirino mediatico e dei controlli per presunte frodi nella vendita di pasta industriale spacciata per artigianale a ignari turisti e clienti, cioè fatta in casa con le loro sapienti mani. Ieri alle 12 e 30 attorno a un tavolo – seppur all’ora di pranzo e senza alcun piatto di orecchiette - l’amministrazione comunale, rappresentata dal direttore generale del Comune Davide Pellegrino, dall’assessore allo Sviluppo Locale Pietro Petruzzelli e dal dirigente del settore Annona della Polizia Locale Michele Cassano, ha incontrato le associazioni di categoria più rappresentative. In pratica Confesercenti, Confcommercio, CNA e Confartigianato che si sono dette disponibili a mettere al servizio della causa le proprie competenze e le proprie risorse personali e strumentali per accompagnare le pastaie verso la formazione, la regolarizzazione della produzione delle orecchiette e verso la tutela e sicurezza alimentare dei consumatori.
Incontro e linee guida E così alle signore verrà proposto un incontro con i tecnici delle associazioni di categoria per dei sopralluoghi tra i bassi e le case di strada Arco Basso dove ormai primeggiano tavolieri al sole con una distesa infinita di orecchiette e di altri prodotti tipici. L’obiettivo è utilizzare le linee guida della Regione Puglia del 2020 che disciplina in maniera chiara l’avvio delle attività di home restaurant e di home food.
Marchio comunale Il Comune vuole anche tutelare le orecchiette sotto il marchio De.Co, la denominazione comunale d’origine. Ma non solo. Il marchio verrebbe esteso anche ad altri prodotti tipici locali come cartellate, taralli e cavatelli che all’occorrenza spuntano nell’offerta commerciale su strada. «Non vogliamo assolutamente cancellare questa tradizione ma dobbiamo trovare un punto di equilibrio nel rispetto delle regole e della tutela di tutti», ha ripetuto l’assessore Petruzzelli.
L’amministrazione comunale sta infatti effettuando altre verifiche sul caso, dopo la scoperta di numerosi cartoni industriali, ritrovati nei cassonetti di Bari vecchia, riportanti non solo il mittente (pastifici del Barese), ma anche gli indirizzi delle destinatarie e soprattutto la dicitura «orecchiette tricolore», a dimostrazione che molta pasta industriale è entrata nel centro storico ed è finita in vendita.
Multe da 100 euro Al momento sono due le sanzioni ambientali, ciascuna da 100 euro, erogate solo per l’errato conferimento dei rifiuti: i cartoni sono stati gettati senza essere piegati e senza essere accatastati al lato del cassonetto (trattandosi di imballaggi industriali non possono finire nel contenitore di carta e cartone ad uso domestico). «Come associazioni di categoria – spiega Raffaella Altamura, presidente provinciale di Confesercenti Bari – abbiamo dato tutta la nostra disponibilità ad accompagnare le signore verso un percorso di formazione e di adempimenti. Bari vecchia è cresciuta in maniera esponenziale soprattutto sul fronte del turismo e dell’accoglienza provocando una sorta di bolla che rischia di degenerare. Per questo occorre individuare delle soluzioni che mettano delle regole chiare per la serenità di tutti».
Incontrate le associazioni (oltre ad Altamura di Confesercenti presenti anche Alessandro Fusco di Confcommercio Bari-Bat, Antonella Gernone di Cna Bari e Angela Pacifico di Confartigianato Bari-Bat-Brindisi), la prossima settimana saranno convocate le pastaie. «Di sicuro chiameremo tutte le signore di strada Arco Basso ma l’invito – spiega l’assessore Petruzzelli – è esteso a tutti. La produzione di orecchiette è diffusa anche in altre zone di Bari vecchia e di altri quartieri più popolari. Anche tramite i social e i media comunicheremo la data dell’incontro».