Sabato 06 Settembre 2025 | 11:28

Triggiano, dopo l'arresto del sindaco una nuova bufera: «Donatelli truccò appalti per pagare la campagna elettorale»

 
Linda Cappello

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Linda Cappello

Dopo l’arresto del sindaco Donatelli a Triggiano arriva il commissario

La Procura di Bari chiude le indagini nate dal fascicolo su Sandro Cataldo che portarono alla caduta dell'amministrazione: «Soldi e assunzioni in cambio di voti»

Venerdì 08 Novembre 2024, 16:56

10 Novembre 2024, 10:35

BARI - Un appalto truccato da oltre un milione 800 mila euro per assicurarsi il sostegno finanziario per la campagna elettorale in occasione delle amministrative del 3 e 4 ottobre 2021 al comune di Triggiano, ora commissariato. È l’ipotesi accusatoria che il pm Claudio Pinto ha messo nero su bianco nell’avviso di conclusione delle indagini preliminari notificato nelle scorse ore all’ex sindaco Antonio Donatelli, già arrestato nell’aprile scorso insieme con il fondatore del movimento “Sud al Centro” Sandrino Cataldo nell’ambito di un’altra inchiesta sul voto di scambio, che vede coinvolta anche l’ex assessore regionale Anita Maurodinoia. Ed è proprio da una costola di quell’inchiesta che hanno preso il via le indagini della procura, che stavolta hanno coinvolto in tutto 19 persone, fra dipendenti pubblici e imprenditori, interessati a vario titolo ad alcuni appalti pubblici comunali. Le accuse, contestate a vario titolo nei 14 capi d’imputazione, sono quelle di corruzione, turbativa d’asta, falso aggravato e subappalto non autorizzato.

L’episodio più grave riguarda la turbativa d’asta di cui rispondono, oltre a Donatelli, anche l’allora assessore al Lavori Pubblici Francesco Saverio Triggiani, il presidente della commissione di gara, ingegnere Carlo Ronzino, e tre imprenditori: Marco Addabbo, 46enne di Castellaneta, Amadeo De Sario, 38enne di Capurso, e Giuseppe Murgolo, 48enne di Cellamare.
Siamo nella primavera nel 2021, l’appalto da aggiudicare è quello che riguarda i lavori di realizzazione del Parco Urbano «San Lorenzo» e Centro Interpretativo Culturale: l’importo è di un milione 895mila euro più Iva. Donatelli e Triggiani si sarebbero adoperati per far sì che la gara venisse aggiudicata alla EK Impianti srl. In cambio, i tre imprenditori «interessati ad eseguire i lavori in subappalto», avrebbero finanziato la campagna elettorale. L’affare, però, non va in porto. A mettere i bastoni fra le ruote ci pensa il Tar, a cui si rivolge l’avvocato dell’azienda seconda classificata il quale aveva formulato una richiesta di esclusione della EK poiché in passato l’ex amministratore legale era stato raggiunto da un’interdittiva. Ronzino, però, aveva ritenuto che questa circostanza non potesse costituire un illecito ed aveva confermato l’assegnazione. Da qui il ricorso ai giudici amministrativi che avevano poi dichiarato illegittimi tutti i provvedimenti emessi.

C’è poi un’ipotesi di corruzione: Donatelli a Triggiani avrebbero fatto assumere persone a loro politicamente vicine nell’azienda Fonte srl , per poi affidare alla ditta in questione il servizio di vigilanza armata presso la casa della cultura “Rocco Dicillo” (11mila 471 euro più Iva) e presso la sala operativa della Polizia Locale (10mila euro), con il coinvolgimento anche di Domenico Pignataro, all’epoca dei fatti responsabile del Settore.

Sempre di corruzione risponde anche il geometra dei Lavori Pubblici Salvatore Fortunato: avrebbe ricevuto buoni benzina per 250 euro per aver affidato alla “Adriascensori” il servizio di manutenzione degli ascensori negli immobili comunali.
Donatelli, inoltre, risponde anche di falso per aver affidato l’incarico di istallare condizionatori d’aria negli uffici comunali ad una ditta a lui vicina, mettendo nero su bianco che invece riparare l’impianto esistente sarebbe stato antieconomico.
Ci sono poi diverse vicende, che riguardano appalti concessi formalmente ad alcune ditte ma poi di fatto subappaltati da altre aziende «senza alcuna autorizzazione dell’autorità competente». Fra i dipendenti comunali indagati ci sono anche Michele Affatato, responsabile del Servizio Lavori Pubblici, e Benedetta Lucatorto, funzionario tecnico del Settore Assetto del Territorio. Sotto la lente della procura sono finiti i lavori di rifacimento delle strade comunali (affidati all’imprenditore Giovanni Girardi, rappresentante della G.Scavi srl, già coinvolta nell’inchiesta sull’ospedale Covid) di messa in sicurezza del basolato di piazza Vittorio Veneto, la disinfestazione presso scuole ed uffici. 

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