Sabato 06 Settembre 2025 | 06:36

«Nel nostro ambulatorio non si fanno le file», il sottosegretario barese alla Salute Gemmato nella bufera. Schlein: si dimetta. Lui: esco dalla società

 
Redazione online

Reporter:

Redazione online

«Nel nostro ambulatorio non si fanno le file», il sottosegretario barese Gemmato nella bufera. Il Pd: si dimetta. Lui: esco dalla società

Polemiche sul deputato di Fratelli d'Italia: possiede il 10% della Therapia srl che gestisce tre strutture a Bitonto. La replica: «Non mi sono mai occupato della gestione»

Giovedì 31 Ottobre 2024, 12:44

21:42

Il sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato è titolare del 10% di una società, Therapia srl, che gestisce tre poliambulatori a Bitonto. È un articolo del Fatto Quotidiano a scatenare la bufera nei confronti del deputato barese di Fratelli d’Italia, tra gli amici più stretti della premier Giorgia Meloni: il Pd ne chiede infatti le dimissioni denunciandone il conflitto di interessi

«Apprendiamo da un'inchiesta giornalistica – scrive in una nota Ilenia Malavasi, deputata del Pd della commissione affari sociali, annunciando un'interrogazione urgente - che il sottosegretario alla Salute, Marcello Gemmato, è socio di Therapia Srl, una società che gestisce tre poliambulatori di Bitonto in provincia di Bari che sul sito propongono di affidarsi ai loro servizi “senza dover attendere i lunghi tempi del Servizio Sanitario Pubblico”. Mentre il Sistema sanitario nazionale cade a pezzi, mentre la spesa sanitaria privata aumenta a dismisura con 4,5 milioni di italiani che non riescono a curarsi e siamo ancora in attesa dei decreti attuativi del decreto liste d'attesa, chi si dovrebbe occupare di far funzionare le cose, fa affari con gli ambulatori privati. Peraltro, il sottosegretario Gemmato non è nuovo a palesi conflitti d'interesse visto che è titolare di una farmacia».

«Visto che il sottosegretario pare non farsi alcun problema, chiediamo al Ministro Schillaci se ritenga legittimo che il suo vice faccia gli affari suoi e non quelli dei cittadini alle prese con la crisi del Sistema sanitario nazionale. Se trovi accettabile - afferma Malavasi - che nelle comunicazioni dei poliambulatori di cui Gemmato è socio, si irrida il servizio sanitario pubblico, di cui Gemmato è sottosegretario. Non si sta dentro un esecutivo facendo attività di lobby o interessi privati».

«Noi ci prendiamo cura di voi – si legge sul sito di Therapia -. È possibile effettuare in loco accertamenti diagnostici ed avere così un quadro completo della situazione clinica. Senza i lunghi tempi del servizio sanitario pubblico». La società ha un accordo con la Asl di Bari per l'utilizzazione di emocomponenti (prelievo di sangue ed autotrasfusioni), ma non riceve alcun corrispettivo. Gemmato ha spiegato di essere entrato nella società nel 2013, quando «era impegnato nell’attività professionale» e che non ha mai percepito utili né ricoperto incarichi gestionali, e che è pronto a dismettere le quote a favore degli altri soci, riconoscendo che la pubblicità del poliambulatorio è «maldestra» e verrà modificata. «Gemmato, beccato con le mani nella marmellata – prosegue Malavasi -, dichiara di non aver preso utili e di essere pronto a lasciare. Non basta. Quello che deve lasciare è il suo incarico al ministero della Salute. Dovrebbe dimettersi subito. E' in gioco la credibilità delle Istituzioni».

Sull'argomento è intervenuta anche la segretaria Dem, Elly Schlein: «Lo abbiamo sempre detto. La destra non sta smantellando la sanità pubblica per sciatteria, ma per un preciso disegno. E chi ci guadagna? Solo loro, la destra. Lo spot della clinica privata, di cui il sottosegretario Gemmato è socio, è un insulto ai quei 4,5 milioni di italiani che hanno già rinunciato a curarsi proprio causa di quelle liste d'attesa che la clinica promette di far saltare". Lo scrive la segretaria del Pd, Elly Schlein su Instagram. "Ormai è chiaro, anche l'eliminazione dalla manovra del piano di assunzioni straordinario che avevano promesso è un modo per favorire la sanità privata, la loro sanità privata. È assolutamente evidente che un sottosegretario alla Salute con un palese conflitto di interessi non possa rimanere un minuto di più in quel ruolo. Piuttosto Giorgia Meloni chiarisca come abbia potuto nominare in un ruolo così delicato, di amministrazione della sanità pubblica, una persona così già tanto esposta nel settore della sanità privata».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020)

Editrice del Mezzogiorno srl - Partita IVA n. 08600270725 (Privacy Policy - Cookie Policy - - Dichiarazione di accessibilità)