BARI - È formalmente indagato per omicidio stradale il 18enne barese che era alla guida della Mini Cooper che nella notte tra il 20 e il 21 ottobre ha sfondato la recinzione in metallo che delimita la carreggiata sul lungomare sud di Bari (tra le spiagge di Torre Quetta e Pane e Pomodoro), causando la morte del 18enne Francesco Damiani.
La vittima viaggiava a bordo dello stesso mezzo, sul sedile posteriore, insieme ad altre quattro persone, tutte sopravvissute ma due di loro, il conducente e un altro 19enne, sono tuttora ricoverati in gravissime condizioni in rianimazione al Policlinico, in coma farmacologico e prognosi riservata.
Gli agenti della Polizia locale ai quali la pm Silvia Curione ha delegato le indagini sull’incidente hanno ascoltato uno dei due feriti che hanno riportato lesioni più lievi, ricoverati al Di Venere e al San Paolo. Il ragazzo ha raccontato che i cinque si erano allontanati da una festa in un locale nel centro di Bari per fare un giro in macchina, e vi stavano facendo ritorno quando si è verificato l’incidente, intorno all’1 di notte. Ha detto che “non andavano piano ma neppure troppo veloce”, anche se uno dei sospetti degli investigatori è che a causare la perdita di controllo del mezzo sia stata proprio l’elevata velocità.
Si attende ancora, inoltre, l’esito dell’alcol e del drug test su tutti i passeggeri. La Procura nei prossimi giorni disporrà una consulenza tecnica per accertare la dinamica e un’altra sui due telefonini sequestrati sul posto, il cui contenuto potrebbe rivelare eventuali distrazioni alla guida al momento dell’impatto fatale.
Quando i soccorsi sono arrivati sul luogo dell’incidente, hanno trovato la barriera metallica distrutta e l’auto, che si sarebbe ribaltata più volte, di traverso dietro un grosso cespuglio sugli scogli. Tre feriti, tra i quali il conducente, erano stati sbalzati fuori dall’abitacolo mentre altri due erano rimasti incastrati tra le lamiere. I vigili del fuoco hanno lavorato ore per estrarli. Uno di loro era Damiani, i cui funerali saranno celebrati domani alle 10 nella chiesa del quartiere San Paolo dove il ragazzo viveva e lavorava come barbiere.
