BARI - Il prossimo esperto in comunicazione che gestirà l’immagine dell’Università di Bari avrà le stellette. O quantomeno le avrà indossate a un certo punto della sua vita, magari anche vent’anni fa. Perché il 24 settembre l’Ateneo barese ha lanciato un concorso per l’assunzione di un funzionario a tempo indeterminato, prevedendo la riserva a favore degli appartenenti delle forze armate.
È una scelta abbastanza singolare, che - a voler pensare male, ma con l’Università di Bari raramente ci si sbaglia - porta a pensare a una procedura sartoriale. Anche perché il bando prevede amplissima discrezionalità a favore della commissione.
Il meccanismo delle riserve nei concorsi pubblici prevede, di norma, che i posti riservati non possano superare la metà di quelli messi a concorso. Le amministrazioni più trasparenti, di solito, prevedono la riserva quando vengono banditi almeno due posti. Questo non significa che non sia possibile applicarla su un unico posto, ma questo vale per gli enti di minore dimensione che...