Sabato 06 Settembre 2025 | 19:26

Bari, la lunga notte all’Umbertino: timori per la stretta alla movida

 
Davide Lattanzi

Reporter:

Davide Lattanzi

Bari, la lunga notte all’Umbertino: timori per la stretta alla movida

Il Comune valuta orari ridotti per i locali, ma gli esercenti tremano. Troppe auto affollano la zona ad ogni ora della notte

Domenica 22 Settembre 2024, 12:18

BARI - La notte del quartiere umbertino è giovane. Poco per i ragazzi (e non solo) che attendono la sera per incontrarsi e godere ancora di serate a tutti gli effetti estive. Troppo, invece, per le tantissime famiglie che vivono in una zona ricchissima di ristoranti, food & drink, bar, punti di ritrovo. Il flusso di persone è ininterrotto: dalla prima serata le strade si affollano per svuotarsi soltanto in prossimità dell’alba. Le segnalazioni dei residenti ormai non si contano più: prendere sonno è praticamente impossibile. Non a caso, a Palazzo di Città si valuta una stretta drastica sugli orari di chiusura dei locali: le saracinesche potrebbero abbassarsi entro la mezzanotte, con la deroga (forse) per qualche ora in più soltanto nei weekend. Eppure, è lecito chiedersi se l’eventuale misura sia sufficiente a ridurre effettivamente i disagi. E nel frattempo gli esercenti tremano alla sola idea di limitazioni che potrebbero rivelarsi letali.

folla in strada L’organizzazione dei locali della zona è a grandi linee su un cliché fisso: pochi posti al chiuso, così gli assembramenti avvengono puntualmente in strada. Centinaia le persone in sosta per sorseggiare una birra insieme, davvero troppe le auto che congestionano il traffico: i clacson suonano praticamente a getto continuo. L’affluenza massiccia si registra non prima delle 21 per raggiungere l’orario di punta proprio a ridosso della mezzanotte. Ed è proprio in tali momenti che si creano i maggiori disagi per i residenti: schiamazzi, litigi frequenti, musica ad altissimo volume (per lo più proveniente dalle auto in sosta o da casse collegate a dispositivi elettronici) scandiscono i ritmi notturni. Gli angoli di via Cognetti, via Abbrescia e via Cardassi diventano praticamente ingestibili: impossibile camminare sul marciapiede, così come il traffico delle auto finisce con il bloccarsi del tutto. Senza sottovalutare anche il problema parcheggi: l’eccessiva affluenza dell’utenza «esterna» al rione finisce con il privare i residenti dei posti auto assegnati.

Allo stesso modo, la concentrazione di locali con consumazione all’aperto amplifica la piaga dei rifiuti, confluiti senza soluzione di continuità in numero molto superiore rispetto alle dotazioni della zona. Scontato che una soluzione sia imprescindibile.

I timori degli esercenti Ristoratori e gestori dei locali attendono con estrema preoccupazione le mosse dell’amministrazione comunale. «Una limitazione sugli orari sarebbe quasi impossibile da affrontare. Cominciamo a vedere un barlume di luce dopo le estreme difficoltà vissute in pandemia, non riusciremmo a risollevarci ancora». Non convincono nemmeno le probabili soluzioni di compromesso. La chiusura entro mezzanotte durante la settimana, infatti, estrometterebbe un’utenza specifica: quella, cioè, dei tanti turisti già in città in questi giorni: i vacanzieri, peraltro, sono addirittura previsti in aumento almeno fino alla metà di ottobre. Molti, infatti, sono gli olandesi, i francesi, i polacchi che si intrattengono nei locali ben oltre la mezzanotte anche nei giorni feriali. Un’utenza speciale, peraltro, rimpolpata dai ragazzi che stanno tornando nel capoluogo dopo la pausa estiva per riprendere i progetti Erasmus. La disponibilità al dialogo da parte dei gestori, comunque, non manca: a patto di creare condizioni più sostenibili rispetto a quelle che si vociferano nelle ultime ore. Evidente, però, che qualsiasi sia il punto di incontro, le conseguenze non saranno leggere.

decentrare il «food» Da tempo il comitato del quartiere umbertino ha lanciato la proposta di decentrare locali appetibili di «food e drink», al fine di distribuire meglio l’affluenza nelle aree con grande densità abitativa. In tal modo, si alleggerirebbe il volume del traffico, così come diminuirebbero i punti di maggiore assembramento. Si tratta, però, di soluzioni che richiederebbero tempi non proprio brevi. Il momento dei confronti sul tema, invece, non è più procrastinabile.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020)

Editrice del Mezzogiorno srl - Partita IVA n. 08600270725 (Privacy Policy - Cookie Policy - - Dichiarazione di accessibilità)