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Bari, Punta Perotti minaccia il progetto Costa sud

Bari, Punta Perotti minaccia il progetto Costa sud

 
Isabella Maselli

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Isabella Maselli

Bari, Punta Perotti minaccia Costasud

Primi ricorsi contro il Parco. Il Comune si costituirà al Tar: «Intervento strategico»

Sabato 24 Agosto 2024, 12:38

17:17

BARI - Il Parco Costasud finisce davanti al Tar. A contestare il progetto del Comune, finanziato con 75 milioni di euro di fondi del Pnrr, sono le tre società Ma.Bar., Sudfondi e Iema proprietarie dei suoli di Punta Perotti che il Comune intende espropriare perché rientreranno nell’area del parco. Si tratta dei primi ricorsi, delle decine che forse arriveranno, contro i quali il Comune ha già deliberato di costituirsi in giudizio.

Le due delibere sotto accusa sono la 27 e la 28 del 25 marzo scorso, adottate dal Consiglio comunale, che hanno dato il via libera al Pue (Piano urbanistico esecutivo) e al progetto di fattibilità tecnica ed economica con conseguente variante urbanistica, cioè l’apposizione del vincolo finalizzato all’esproprio. Il Comune, nel difendere il progetto, parla di «imponente intervento urbanistico, ovvero il progetto di un grande parco che prevede la riqualificazione delle aree collocate a sud-est dell’abitato di Bari».

I RICORSI Le società Sudfondi e Iema hanno impugnato entrambe le delibere, Ma.Bar. solo la seconda. Con i primi due ricorsi le società lamentano, in prima istanza, «che la riduzione delle cubature previste dal piano regolatore sui terreni di proprietà delle società e la loro ricollocazione su altre aree sia stata effettuata senza valutare correttamente i reali valori da riconoscere in compensazione alle ricorrenti; inoltre, l’ente avrebbe erroneamente sottoposto a procedimento espropriativo ordinario i suoli predetti, invece di applicare il procedimento espropriativo speciale».

Con gli altri tre ricorsi le società lamentano che la delibera del Comune «dispone, sui terreni di proprietà delle ricorrenti, una variante ai fini urbanistici con apposizione del vincolo preordinato all’esproprio». Il Comune, cioè, partirebbe dal presupposto che sulle aree in oggetto siano sopravvenuti i vincoli costieri del Pptr e proprio per questo le aree andrebbero considerate sostanzialmente «inedificabili ai fini della qualificazione urbanistica della variante approvata, del procedimento espropriativo e del relativo regime indennitario«.

La vicenda ne incrocia un’altra, vecchia di trent’anni e per certi aspetti ancora pendente: quella dell’abbattimento dei palazzi di Punta Perotti, la confisca, il processo penale, poi il ricorso alla Corte europea dei Diritti dell’Uomo, la battaglia contro il Piano paesaggistico regionale e infine il contenzioso per ottenere la restituzione dei suoli. Si tratta degli stessi suoli che nel progetto di Costasud fanno parte del primo lotto, dove sono previsti interventi di riqualificazione naturalistica della fascia della litoranea, con riduzione della superficie destinata a parcheggio, piantumazione e opere di recupero di una fascia (a ridosso della duna) per attività ludico sportive.

Le società censurano sia «le modalità di riduzione e trasferimento della volumetria in altre zone», sia «il rapporto tra espropriazione ed asserita pregressa realizzazione di “un parco” sulle aree interessate dalla demolizione dei palazzi di Punta Perotti», ritenendo che da anni il Comune occupi illegittimamente quei terreni.

LA POSIZIONE DEL COMUNE La realizzazione del Piano Costasud, spiega l’amministrazione motivando la decisione di costituirsi nei procedimenti dinanzi al Tar, «è volta al recupero ambientale e paesaggistico; all’integrazione degli standard per la popolazione insediata; alla fruibilità, attraverso un sistema di mobilità lenta; all’incentivazione degli usi agricoli delle frange di campagna ancora presenti ai margini dell’abitato; alla creazione di un sistema di parchi attrezzati con finalità anche turistiche. Rigenerazione urbana, ottimizzazione della qualità urbanistica, architettonica ed ambientale e miglioramento della qualità della vita per aumento di servizi, aree verdi e spazi pubblici, - si legge nella delibera di giunta approvata ieri - rappresentano gli obiettivi principali che l’investimento è chiamato a conseguire». Costasud, cioè, «costituisce un intervento di straordinaria importanza e già questa considerazione - spiega il Comune - è sufficiente a suffragare la costituzione in giudizio per contrastare i ricorsi proposti».

«L’obiettivo del progetto - sottolinea ancora l’amministrazione - è la realizzazione di un parco lineare costiero lungo 6 km, che connetta il lungomare monumentale novecentesco e le spiagge urbane, con i quartieri collocati a est e a sud del nucleo urbano centrale, diventando di fatto il parco più rilevante in termini di dimensioni e funzioni dell’area metropolitana di Bari» e ricorda che «l’intervento è stato inserito nell’elenco dei 14 interventi del Piano strategico grandi attrattori culturali, finanziati dal Piano nazionale degli interventi complementari al Piano nazionale di ripresa e resilienza, che mira ad incrementare il livello di attrattività del sistema turistico e culturale del Paese, attraverso la modernizzazione delle infrastrutture, materiali e immateriali ed è assistito con un finanziamento pari a 75 milioni di euro».

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