Sabato 06 Settembre 2025 | 20:38

Procacci, ecco chi era il medico devoto a don Tonino Bello morto a Gallipoli. I colleghi: perdita incalcolabile

 
Massimiliano Scagliarini

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Massimiliano Scagliarini

Procacci, il medico devoto di don Tonino Bello morto a Gallipoli: oggi i funerali a Bitonto

A ottobre scrisse a Mattarella per difendere gli «eroi del Covid» dalle multe per gli orari di lavoro

Venerdì 23 Agosto 2024, 10:32

19:01

Qualunque cosa accadesse, a qualunque ora, c’è sempre stata una certezza: Vito Procacci era lì. Giorno e notte, sempre sul pezzo. Il direttore del Pronto soccorso è il capo della squadra disastri, chiamato a districarsi tra le brutture del mondo, gente morta ammazzata e incidenti terribili, dolore e speranza in una spirale senza fine. Procacci riusciva a non farsi sopraffare grazie al suo straordinario carico di umanità. Ma stavolta è toccata a lui.

Bitontino, 64 anni, specialista in medicina interna, aveva cominciato nel 1985 a San Giovanni Rotondo. Nel 2007 era diventato direttore del Pronto soccorso dei Riuniti di Foggia, dieci anni dopo il ritorno al Policlinico dove aveva già lavorato per 15 anni. Durante l’emergenza Covid le sue foto sui social hanno fatto il giro d’Italia. Nello scorso ottobre il suo «io non ci sto», la lettera al presidente Sergio Mattarella per protestare contro la multa comminata dall’ispettorato del lavoro per gli orari di servizio e i turni di riposo non rispettati. Un intervento, quello degli ispettori, richiesto da alcuni dei sindacalisti che adesso lo piangono. Una «pesante e paradossale sanzione», l’aveva definita il dottor Procacci ricordando che «l’Azienda Ospedaliero Universitaria Policlinico di Bari durante il periodo Covid è arrivata a salvare la vita a circa 8.600 pazienti, di cui 1.600 ventilati meccanicamente». «non posso negarle - scrisse il direttore al Capo dello Stato - che mi sento profondamente ferito da un Paese che fino a poco tempo fa ci definiva eroi, insignendoci, tra l’altro, di un premio per “aver fatto respirare la Gente di Puglia” e oggi ci chiama trasgressori in un burocratico quanto asettico verbale di sanzione amministrativa che ci rinfaccia di aver portato avanti la nostra missione di medici, infermieri e Oss nonostante le grandi difficoltà, note a tutti, di garantire la salute dei cittadini per conto delle Istituzioni anche a costo della propria vita». Un appello che corse nel segno: in appena 24 ore il ministro Marina Calderone sospese i verbali che poi dopo poco vennero definitivamente archiviati.

Ieri al Policlinico di Bari è stata giornata di fiori e di lacrime, compresi alcuni pazienti che hanno sentito il dovere di partecipare il proprio dolore. A Bitonto, nella camera ardente allestita in un hospice, in mezzo alle corone è spuntata la lettera di una Oss che ricorda lo sgomento di tutti i compagni di lavoro. «Quante volte, nelle difficoltà quotidiane, sei riuscito con diplomazia e carattere a risolvere situazioni impensabili coinvolgendo tutta l’equipe, sottolineando l’importanza di ognuno di noi e spronandoci a tirare fuori sempre il meglio». Migliaia anche i messaggi di cordoglio su Facebook, dove i colleghi ricordano la dolcezza dell’uomo ma anche i cambiamenti organizzativi che ha portato in Pronto soccorso a Foggia e Bari, subentrando al predecessore Francesco Stea pure lui deceduto prematuramente a 61 anni. Un segno personale talmente profondo che i colleghi di reparto vengono spesso definiti «procaccini». Il suo posto verrà preso temporaneamente dal dottor Francesco Incantalupo, che lo stava sostituendo in questi giorni di ferie e che è stato tra i primi ad accorrere nella notte in Pronto soccorso quando è arrivata la notizia della morte.

Profondamente cattolico, devoto di don Tonino Bello che amava spesso citare, grande appassionato di vela, Vito Procacci era il fratello di Giovanni, ex parlamentare, tra i più stretti collaboratori politici del governatore Michele Emiliano. Dopo alcuni giorni di vacanza in Piemonte lunedì il medico bitontino era tornato con la moglie nella sua Gallipoli dove il bagno notturno era una abitudine per spezzare il caldo estivo. Era sceso alla spiaggetta della Purità con la moglie Annamaria. Un malore improvviso, inutile la chiamata al 118. Procacci lascia anche due figli, Carmen ed Ettore, specializzando in medicina d’urgenza a Matera.

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