BARI - «L'auspicata unità, faticosamente raggiunta al secondo turno, è stata osteggiata da molti e, alla fine, messa da parte, evidentemente ritenendo che il cosiddetto 'campo largò si possa costituire ignorando la volontà degli elettori, di tutti gli elettori di centrosinistra. Lo ritengo un grave errore, ma ho ribadito al sindaco che l'esclusione dalla Giunta non comporta il mio e il nostro automatico passaggio all’opposizione». E’ un passaggio di un comunicato dell’avvocato Michele Laforgia, già candidato sindaco di Bari, che al ballottaggio ha sostenuto il candidato del Pd Vito Leccese che poi ha vinto le elezioni. Laforgia era sostenuto, tra gli altri, da M5s e Si.
«Valuteremo la squadra di governo e le linee programmatiche quando saranno annunciate - prosegue - e non faremo mancare il nostro contributo critico» nel «rispetto del nostro programma e delle oltre 33.000 persone che ci hanno votato al primo turno». Laforgia sostiene di avere appreso «in questi giorni della decisione del sindaco di non dare corso agli accordi intervenuti prima del voto di ballottaggio. Non è mai ripreso, infatti, il lavoro sul programma comune e non vi è stata alcuna condivisione sui primi atti di governo». E aggiunge che la «non è stata neppure avviata una trattativa, né si è mai discusso delle deleghe e dei criteri di formazione della squadra di governo. Tantomeno dei nomi, concordati altrove e con altri».
«È anche evidente - conclude - che si debba ritenere egualmente superata, salvo clamorose smentite, l’ipotesi, più volte avanzata dal sindaco, di farmi assumere la presidenza del prossimo Consiglio comunale».