Sabato 06 Settembre 2025 | 13:20

Bari e la giunta Leccese con il rebus degli assessori uscenti: Bottalico in forse e Pierucci verso il ripescaggio

 
FRANCESCO PETRUZZELLI

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FRANCESCO PETRUZZELLI

Bari e la giunta Leccese con il rebus degli assessori uscenti: Bottalico in forse e Pierucci verso il ripescaggio

La giunta “balneare” è durata in carica esattamente 24 giorni, meno di un mese, tra addii ormai certi e ritorni tra poche ore.

Sabato 10 Agosto 2024, 13:38

BARI - L’azzeramento poco dopo l’ultima riunione di giunta. Nella quale ha ringraziato tutti per l’impegno profuso e per la loro disponibilità e professionalità. Poi al calar della siesta è arrivato l’ufficiale “liberi tutti”. Magari con l’implicito avvertimento «restate nei paraggi, con alcuni di voi ci vediamo lunedì prossimo». Vito Leccese ha revocato l’ormai ribattezzata “giunta di scopo”, l’esecutivo “ponte” e “balneare” nominato lo scorso 17 luglio richiamando in fretta e furia gli ultimi otto assessori in carica, che hanno assistito la parte finale del mandato del sindaco Antonio Decaro, per portare a termine alcuni provvedimenti urgenti nel passaggio tra vecchia e nuova amministrazione comunale.

Con la revoca di tutti i decreti di nomina degli assessori significa che lunedì o al massimo nella mattinata di martedì il neo sindaco Leccese sarà pronto a presentare alla città la prima vera giunta di sua diretta emanazione (e ovviamente concordata con i partiti che hanno sostenuto la sua coalizione). Un varo che arriverà poco dopo la proclamazione dei 36 eletti al Consiglio comunale, atto utilissimo a Leccese per andare a pescare chirurgicamente tra i primi degli eletti nelle liste e da lì far poi scattare i subentri di altri consiglieri comunali attualmente fuori dall’Aula Dalfino. E così la giunta “balneare” è durata in carica esattamente 24 giorni, meno di un mese, tra addii ormai certi e ritorni tra poche ore.

Appendono le scarpette al chiodo i tecnici Eugenio Di Sciascio, vice sindaco e assessore all’Innovazione e ai Servizi Elettorali, e Nicola Mele, l’ingegnere chiamato a inizio anno da Decaro per sostituire ai Lavori Pubblici Giuseppe Galasso, emigrato a Foggia per dare una mano alla sindaca Maria Aida Episcopo. Per gli altri sei è tutto un rebus, essendo stati quasi tutti (tranne l’assessora Ines Pierucci) eletti consiglieri con un numero considerevole di preferenze. Nel Pd Pietro Petruzzelli e Paola Romano (sarà vice sindaco) vanno verso la riconferma anche se con deleghe diverse; stesso discorso per i decariani Vito Lacoppola e Carla Palone, con il primo che potrebbe mantenere la delega Patrimonio ed Erp avendola svolta solo per cinque anni e non per dieci come gli altri colleghi. Punti interrogativi su Francesca Bottalico, unica degli eletti laforgiani di Bari Bene Comune, e sulla collega Pierucci, candidata alle Amministrative ma non eletta. Ma quest’ultima potrebbe essere ripescata da Leccese - c’è una fortissima stima reciproca e personale - e riconfermata alla Cultura e al Turismo in quota Alleanza Verdi e Sinistra. Con questa mossa Leccese aprirebbe dei canali nazionali diretti con leader nazionali come Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni; stesso discorso anche con Giuseppe Conte essendo ormai certo l’ingresso in giunta del Movimento Cinque Stelle con Antonello Delle Fontane al Decentramento e al Personale. Asse di ferro ormai con la segretaria nazionale Elly Schlein: non a caso la sua maggior referente barese, Paola Romano, sarà vice sindaca di Leccese.

Ma nel Pd non sono tutte rose e fiori. Il partito chiede cinque assessorati, la corrente del deputato Marco Lacarra invoca un proprio riconoscimento politico avendo portato cinque consiglieri eletti che saliranno a sette con i ripescaggi post giunta. E poi chiedono spazio anche le anime dem riconducibili a Decaro e alla segreteria regionale di Domenico De Santis. Insomma, più fronti da tenere compatti. Ma il vero fronte caldo oggi si chiama Michele Laforgia. A Leccese non è piaciuta affatto l’uscita de La Giusta Causa (l’associazione fondata dal penalista e a sostegno della sua candidatura a sindaco) contro l’ordinanza anti-degrado. E nelle ultime ore ha confidato ai suoi di essere «molto dispiaciuto» rispetto al post social di Laforgia di giovedì sera. Quella frase lapidaria e di dalfiniana memoria, «Sono persone», accompagnata dalla foto in bianco e nero di un uomo disteso a terra su un giaciglio. Un post per ricordare, con tanto di date, lo sbarco drammatica della Vlora a Bari l’8 agosto del 1991 ma che Leccese ha interpretato anche come l’ennesima critica alla sua ordinanza. Infatti i commenti al post del penalista Laforgia sono poi andati quasi tutti verso un’unica direzione: dibattito e critiche sull’ordinanza antidegrado. «Proprio a me ricordano “sono persone”? Io quel giorno di 34 anni fa c’ero tra gli albanesi. E come amministratori ci siamo subito dati da fare con il grande sindaco Dalfino. Non concepisco questa ennesima critica. Mi dispiace molto. La mia ordinanza non punisce nessun senzatetto ma vuole solo debellare lo spaccio sempre più dilagante del crack» ha ripetuto ieri Leccese al suo staff mentre tra le mani stringeva un’ordinanza simile, emanata da un suo collega sindaco. «Eccola, viene dalla rossa Reggio Emilia!».

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