BARI - I controlli rafforzati, anche con l’ausilio di agenti della polizia locale in borghese e una raccolta più efficace soprattutto del vetro con punti di raccolta nei luoghi di maggiore aggregazione, come il lungomare e i luoghi della movida dove puntualmente ogni mattina si presentano tappeti di bottiglie lasciate ovunque.
Si ragiona su diverse strategie operative a Bari per contrastare il fenomeno dell’abbandono selvaggio dei rifiuti, in particolare quelli legati al settore della ristorazione. Ieri a Palazzo di Città il neo sindaco Vito Leccese ha nuovamente riunito una sorta di cabina di regia - presenti tra gli altri l’assessora allo Sviluppo Economico Carla Palone, il comandante della Polizia locale Michele Palumbo e il dirigente del settore Annona della Polizia locale, Michele Cassano - per analizzare nuovamente il tema ambientale e coordinare i controlli di prevenzione e repressione.
Anche in queste ore sono decine e decine le foto che giungono a Palazzo di Città tra strade - ieri era il turno della centralissima via Putignani - trasformate in discariche e cassonetti che di buon mattino scoppiano di rifiuti, spesso di indifferenziata o di materiali da imballaggio. Quest’ultimi provenienti soprattutto dalle attività commerciali nonostante l’apposita l’ordinanza in vigore da oltre due anni sulla raccolta del cartone delle utenze non domestiche, che prevede il conferimento degli imballaggi da parte di tutte le attività commerciali, ogni giorno, tra le 20 e le 21, e da parte delle attività di ristorazione, tra le ore 24 e l’1 di notte.
Gli imballaggi secondari e terziari di cartone, piegati e impilati, devono essere posizionati all’esterno del locale, (nel caso in cui l’attività commerciale rientri nel progetto “Le vie del cartone”) o lasciati accanto ai contenitori Amiu dedicati.
Buone regole talvolta ignorate e che spiegano i grandi imballaggi che finiscono poi puntualmente nei cassonetti della carta dedicato alle utenze domestiche. Con la conseguenza di insozzare non solo i bidoni ma anche le strade. Da qui l’avvio da venerdì scorso di una campagna di sensibilizzazione con volantini informativi distribuiti alle attività commerciali e il rafforzamento dei controlli della polizia locale, anche con l’ausilio di agenti in borghese con licenza di controllare e sanzionare.
Tra le ipotesi - «ma al momento non è in agenda» spiegano dallo staff del neo sindaco - un provvedimento sanzionatario che, sul modello delle chiusure che scattano ai danni delle attività della ristorazione che non rispettano le occupazioni di suolo pubblico o in assenza di autorizzazioni e che superano i decibel e gli orari per la diffusione della musica, preveda lo stop temporaneo delle attività che non rispettano le ordinanze ambientali e la raccolta dei rifiuti.
Anche perché spesso la sola sanzione sembra non sortire gli effetti sperati. Strategie che Leccese nei prossimi giorni illustrerà anche alle associazioni di categoria del mondo della ristorazione per ottenere osservazioni, spunti e segnalazioni su eventuali criticità dei servizi di igiene urbana.