BARI - Piangi, sei stato a Bari. È il solito copione di ogni estate tra scippi, borseggi, piccoli furti in spiagga. Storie ordinarie di una giornata al mare «Soli e con pochi euro. Siamo venuti a vedere. Quest'acqua e la gente che c'è» direbbe Paolo Conte (il cantautore) per raccontare la spiacevole disavventura di due turisti polacchi, gli ultimi in ordine cronologico di una lunga serie, derubati mentre trascorrevano qualche ora cullati dal rumore della risacca sulla battigia di Pane e Pomodoro, il lido più iconica e instagrammabile della città. La loro è stata una breve storia a lieto fine, considerato che uno dei volontari delle benemerito Comitato di cittadinanza attiva di Pane e pomodoro è giunto al lido nell’esatto momento in cui l’ultimo e meno scafato dei «topi da spiaggia» cercava di allontanarsi con gli effetti personali di alcuni bagnanti polacchi. L’uomo, un trentacinquenne già noto per la sua inclinazione ai piccoli furti e ai borseggi è stato consegnato agli agenti della Polizia locale. Il «bottino» è stato restituito all’avventato turista ben felice di non perdere documenti, denaro ed effetti personali.
L’estate meteorologica è iniziata il primo giugno e l’abilità criminale dei maestri baresi dello strappo, del borseggio, della rapina ha preso ad alleggerire i turisti, accomunando visitatori di tutte le nazionalità sotto la medesima sventura. Episodi più o meno gravi vengono segnalati ogni giorno. I proprietari di alberghi diffusi, case vacanze, ostelli, B&B stanno mettendo in guardia i loro clienti italiani e stranieri. È la routine di ogni estate..
Nel libro mastro delle razzie denunciate nel corso degli anni, ci sono i racconti angosciati di viaggiatori provenienti da Albania, Germania, Romania, Russia, Danimarca, Canada, Usa, Bulgaria, Australia, Inghilterra, Cina, Polonia Grecia solo per citare alcune delle «tappe» di questo tristissimo giro del mondo.
Lo scorso anno su google è apparsa la «recensione» dello scippo patito proprio a Pane e pomodoro della travel journalist ungherese Dóra Patakfalvi. «Mentre facevamo il bagno la nostra auto - spiega - era nel parcheggio vicino la spiaggia e da lì sono state rubate tutte le nostre valigie e borse. Si tratta di una zona brutta, state tutti attenti».
Scippolandia in passato ha fatto anche vittime illustri, ad esempio la moglie dello scrittore e matematico ungherese Péter Esterházy, discendente da una delle più nobili e antiche famiglie aristocratiche ungheresi. Poi la moglie di Tadeusz Kantor, il grande drammaturgo polacco. Poi Peter Handke, scrittore austriaco. Nell’elenco anche Jacques LeGoff, insigne storico francese giunto a Bari per fare visita al suo principale editore italiano, Laterza. Il tempo di mettere il naso fuori dall’hotel Oriente di corso Cavour dove alloggiava, che sua moglie fu strattonata da tue topini a bordo di uno scooter che le portarono via il borsello. Non passò un giorno che, durante una passeggiatina nella città vecchia, l’intellettuale francese, fu scippato una seconda volta. Ripartì maledendo il giorno in cui aveva messo piede nella città di San Nicola.
Una delle vittime più celebri, nell’estate del 2002 fu Irene Papas. La bravissima attrice greca, scomparsa lo scorso anno, si stava imbarcando a bordo dell’auto su un traghetto diretto a Patrasso. Come non citare poi Milva , la regina del bon-ton Lina Sotis, l’ambasciatore, albanese in Italia Llesh Zef Kola e il jazzista Pat Metheny derubato di soldi, abiti, telefonino e borsa mentre faceva il bagno in mare.