Sabato 06 Settembre 2025 | 06:34

Inquinamento acustico, Bari troppo «rumorosa»: ecco le 11 strade invivibili

 
FRANCESCO PETRUZZELLI

Reporter:

FRANCESCO PETRUZZELLI

Bari e l'inquinamento acustico: individuate undici aree critiche

Traffico e attività industriali incidono sulla vivibilità del territorio

Venerdì 07 Giugno 2024, 13:57

16:46

BARI - La situazione non è così allarmante, ma occorrono interventi mirati e di mitigazione. Da un lato ci sono ben 11 aree indicate come «critiche», perché il livello di rumorosità ambientale rapportato alla presenza di palazzi, scuole e ospedali, supera ampiamente i limiti; dall’altro ci sono invece 13 aree che devono essere conservate nella loro classificazione di «silenziose» prevedendo una serie di interventi correttivi.

È la fotografia che Arpa Puglia ha scattato sulla città di Bari e sulla sua rumorosità. Sorgenti sonore come il traffico stradale, il traffico ferroviario, l’aeroporto, il porto (la viabilità interna del traffico civile e commerciale) e i 6 siti di attività industriale assoggettati all’Aia, che incidono sull’inquinamento acustico.

Lo studio con annesse tavole di intervento è l’aggiornamento del Piano d’azione quinquennale 2022-2026 che la giunta comunale ha approvato nelle scorse ore. Dai risultati delle mappature è emerso come l’incidenza del traffico stradale sul rumore complessivo sia ancora significativamente superiore rispetto alle altre sorgenti. Uno studio comunque fondamentale visto che ad oggi il Comune di Bari non è ancora dotato di un Piano di Classificazione Acustica e non ha redatto nessun Piano di Risanamento Acustico né quello sullo Stato Acustico, che andava presentato e aggiornato con cadenza biennale prima dell’entrata in vigore del decreto legislativo del 2017.

Le strade più critiche Sono undici e sono quelle dove l’indice di priorità acustica (il prodotto tra il numero di residenti di edifici, scuole e ospedali e la differenza tra il massimo livello di rumore osservato e il relativo limite normativo) si è dimostrato elevato, superiore al limite massimo di 300. Si tratta del ponte Garibaldi a Japigia, di via Bartolo a Poggiofranco, di via Petrera, via Caldarola, corso Vittorio Veneto, corso Cavour, via Re David, via Postiglione, viale Enaudi e corso Mazzini. Mentre l’undicesima area si trova sulla linea della Ferrotramviaria nella tratta Fesca-San Girolamo-San Paolo.

Si tratta in sostanza di aree dove insistono soprattutto ricettori «sensibili» come le scuole di ogni ordine e grado. Sono 22 le scuole censite – di cui ben 4 del solo Polivalente in via Caldarola – e 125 i palazzi. E per ogni singola area il piano prevede l’adozione di interventi di riduzione dell’inquinamento acustico come la creazione di rotatorie stradali, di barriere, la messa in posa di asfalto fonoassorbente, la riduzione della velocità mediante attraversamenti pedonali rialzati e cartellonistica, l’installazione di nuovi semafori ad “onda verde” e la realizzazione di interventi negli istituti scolastici iniziando dalla sostituzione degli infissi.

Le aree più silenziose Sono 13 e lo studio chiede di preservarle prevedendo misure di conservazione e non di bonifica acustica. Per il Parco Naturale di Lama Balice si chiede ad esempio l’installazione di un impianto di rilevamento elettronico della velocità, la realizzazione della pista ciclabile su viale Europa e l’asfalto fonoassorbente sulla Provinciale 542. Altre indicazioni, sempre con rilevamento della velocità, barriere e asfalto fonoassorbente sono previste per l’area attorno al cimitero (via Nazaritanz, via Buozzi e via Napoli con annessa creazione di una zona 30 e di una pista ciclabile), attorno alla pineta San Francesco e a Parco 2 Giugno. Nella lista anche il parco Giovanni Paolo II e di piazza Romita al San Paolo, i giardini Nicolas Gree a Santo Spirito e di piazza Gramsci sul lungomare Perotti. Figurano anche le centralissime piazza Umberto e Garibaldi con interventi su zone 30 e dissuasori di velocità e altre zone frequentate come il parco Don Tonino Bello, il parco di Villa Capriati in via Amendola e i giardini di via Santi Cirillo e Metodio a Poggiofranco, sempre con la previsione in molti casi di semafori ad «onda verde», dissuasori della velocità e zone 30.

Effetti nocivi sulla salute Lo studio ha calcolato per ogni sorgente di rumore, e con l’ausilio di un software di simulazione, il numero di casi attribuibili o il numero di individui interessati a ciascuno di tali effetti. Per il rumore stradale sono stati calcolati 7.093 casi di cardiopatia ischemica, 32.451 casi di fastidio forte e 9.584 di disturbi gravi del sonno. Al rumore ferroviario e a quello aeroportuale sono invece attribuiti rispettivamente 6.043 e 499 casi di fastidio forte e 3.066 e 460 di gravi disturbi del sonno.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020)

Editrice del Mezzogiorno srl - Partita IVA n. 08600270725 (Privacy Policy - Cookie Policy - - Dichiarazione di accessibilità)