Sabato 06 Settembre 2025 | 13:06

La parentopoli barese di Sandrino e Alfonsino: partono nuove indagini nelle aziende comunali

 
Massimiliano Scagliarini

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Massimiliano Scagliarini

La parentopoli barese di Sandrino e Alfonsino: partono nuove indagini nelle aziende comunali

Indagini sulle assunzioni di amici e parenti di Cataldo e Pisicchio: dal bando della società comunale di Bari all’Adisu e alla Stp di Trani. Al 1° posto un nipote acquisito dell’ex assessore, al 2° la figlia del cugino del politico di Triggiano

Martedì 04 Giugno 2024, 06:07

12:14

BARI - L’ipotesi è che Sandro Cataldo e Alfonsino Pisicchio, ciascuno per proprio conto, abbiano fatto ottenere posti di lavoro a parenti e sostenitori in cambio di supporto elettorale. In un caso, quello di Retegas Bari, anche con una curiosa coincidenza: nella società comunale che gestisce la rete di distribuzione, del gas un concorso sartoriale ha consentito l’assunzione di un parente per ciascuno entrambi. Ed è da qui che è partita la Finanza in quello che sembrerebbe un nuovo filone di indagine sull’ex numero uno di Sud al Centro e sull’ex assessore regionale, arrestati rispettivamente il 4 e il 10 aprile con accuse più o meno collegate alla rispettiva attività politica.

I militari, su delega della pm Savina Toscani, nei giorni scorsi hanno acquisito gli atti di una procedura di cui ha parlato la «Gazzetta». Un concorso per impiegato addetto alla gestione clienti bandito a luglio 2022, con requisiti che sembrerebbero «su misura»: sei domande, tre partecipanti. Ad arrivare primo è stato Marco Testini, figlio di secondo letto della sorella della moglie di Alfonsino Pisicchio. Seconda, prima degli idonei e quasi subito assunta per scorrimento è stata Luciana Cataldo, figlia di Alessandro Cataldo, cugino omonimo di Sandrino e presidente dell’agenzia regionale Adisu. Un’altra delle grandi mangiatoie di Sud al Centro, dove sono stati sistemati parenti e amici.

Quelli di Retegas non sarebbero gli unici parenti dei due ex leader vicini ai movimenti civici del centrosinistra rintracciati nelle società del Comune di Bari.. Ce ne sarebbero altri di Pisicchio in un’altra società controllata, dove pure sono stati acquisiti atti anche se le assunzioni sono più risalenti nel tempo. Ma sul punto gli accertamenti sono molto ampi.

Cataldo è finito ai domiciliari con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione elettorale: voti in cambio di denaro. Pisicchio, invece, è accusato di concorso in corruzione e turbativa d’asta: una delle contropartite per l’assegnazione di un appalto comunale da 5 milioni sarebbero proprio i posti di lavoro per parenti, conoscenti e sostenitori del suo movimento.
Logico, dunque, che le indagini sul punto vadano avanti per capire se esista un modus operandi nella gestione di quel mondo opaco di società comunali e agenzie regionali in cui entrambi gli indagati, per motivi diversi, hanno avuto un peso. La Finanza ha ad esempio fatto accertamenti sulla Stp di Trani, la società dei Comuni di Bari e Trani che gestisce servizi di trasporto e che è stata affidata interamente a persone vicine a Cataldo: la Procura è destinataria di lettere anonime, arrivate anche ai giornali, in cui si parla di favoritismi nelle selezioni del personale ma anche negli appalti, con curiose coincidenze tutte da approfondire.

E poi, naturalmente, c’è l’Adisu, l’agenzia regionale per il diritto allo studio dove il governatore Michele Emiliano ha voluto presidente il cugino omonimo di Cataldo. Anche qui, le coincidenze si sprecano ed emergono collegamenti con la Pegaso, l’università online di cui una società riconducibile a Cataldo vende i corsi di laurea in provincia di Bari. Nei concorsi Adisu c’è stata spesso la presenza di commissari provenienti dalla Pegaso, così come sono numerosi i dipendenti assunti con una laurea della Pegaso, magari con un rapporto di parentela con la famiglia Cataldo o con esponenti di n Sud al Centro. Tutti elementi che a questo punto potrebbero pesare, anche nella valutazione delle esigenze cautelari per Cataldo e Pisicchio: il Riesame le ha ritenute sussistenti per via dell’imminenza delle elezioni amministrative del prossimo weekend. Cataldo e Pisicchio hanno entrambi lasciato i rispettivi movimenti politici, che sono stati sciolti. Ma, soprattutto per il primo, i collegamenti con la politica non sono affatto stati recisi.

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