BARI - Non è usuale la decisione di sottoporre ad amministrazione giudiziaria una società interamente pubblica. Nasce anche da questa considerazione la cautela, e per certi versi l’incertezza, che aleggia intorno alla situazione dell’Amtab, la «spa» del Comune di Bari che il 26 febbraio è stata colpita da un provvedimento del Tribunale di prevenzione per infiltrazione mafiosa. E che il 15 maggio dovrà presentarsi davanti ai giudici in una udienza in cui, sostanzialmente, bisognerà stabilire se confermare la decisione di febbraio.
La misura dell’amministrazione giudiziaria, secondo il codice antimafia, può durare da sei mesi a due anni, può essere trasformata in controllo giudiziario e ma può anche portare alla confisca dei beni. Per una società pubblica come l’Amtab, però, il controllo giudiziario (un commissariamento soft) è equivalente all’amministrazione giudiziaria, e non è pensabile che l’azienda di trasporti comunali possa essere sottoposta a confisca. Da qui il rebus rispetto all’udienza fissata il 15 maggio davanti al collegio presieduto dalla dottoressa Romanazzi: l’Amtab (assistita dal professor Vito Mormando) potrebbe soltanto, al limite, chiedere la revoca della misura...
CONTINUA A LEGGERE SULL'EDIZIONE CARTACEA O SULLA NOSTRA DIGITAL EDITION