BARI - Ha chiesto di poter spiegare la propria versione dei fatti Leonardo Milella, primario (sospeso) della Terapia intensiva del «Giovanni XXIII» di Bari, accusato di stalking, calunnia e interruzione di pubblico servizio al termine dell’inchiesta sui veleni nell’«ospedaletto» pediatrico. In clima di terrore - quello ricostruito dalla pm Savina Toscani sulla base delle indagini del Nas - che avrebbe creato gravi disfunzioni anche nel servizio di cardiologia, il cui direttore, Ugo Vairo, è accusato a sua volta di interruzione di pubblico servizio.
Milella (difeso dall’avvocato Angelo Loizzi) l’estate scorsa è stato destinato ad un incarico amministrativo in quanto dichiarato inidoneo per motivi di salute. Negli anni precedenti l’ex primario è stato al centro di una vera e propria guerra con il cardiochirurgo Gabriele Scalzo e altri medici bersagliati con «condotte vessatorie e moleste»: Milella avrebbe impedito ai colleghi di fare ingresso nel suo reparto per seguire il decorso post-operatorio dei loro piccoli pazienti, e sarebbe anche entrato in sala operatoria durante gli interventi condotti da Scalzo. Milella (insieme a Vairo) è poi accusato di aver impedito l’avvio di una Terapia intensiva destinata ai pazienti della cardiochirurgia...