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Voto a Bari, ancora tensioni tra i dem. Lacarra vede Schlein: così non va

 
Michele De Feudis

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Michele De Feudis

Voto a Bari, ancora tensioni tra i dem. Lacarra vede Schlein: così non va

Roma invita a rasserenare gli animi per l’assemblea. Vendola martedì ha salutato Leccese

Giovedì 01 Febbraio 2024, 13:37

BARI - Tensione sempre alta nel Pd. Ieri il deputato barese Marco Lacarra, che lunedì aveva annunciato il sostegno all’ex parlamentare Vito Leccese come candidato sindaco per Bari, ha scritto un post polemico su Fb dopo aver rinnovato l’iscrizione al partito e nella mattinata ha incontrato per un confronto la segretaria Elly Schlein, in prima linea chiedere armonia al partito barese. Martedì, inoltre, i beninformati hanno notato la presenza (di passaggio?) dell’ex governatore Nichi Vendola vicino al Comune, dove si è fermato e ha scambiato due battute con Vito Leccese.

Le dichiarazioni di Lacarra giungono dopo forti contrapposizioni all’interno della comunità dem, culminate nella convocazione dell’assemblea cittadina per l’8 febbraio senza una minima condivisione con gli altri dirigenti barese, mentre Pietro Petruzzelli da settimane ne reclamava la fissazione di una data in tempi stretti. Il deputato barese ha scritto di aver rinnovato la tessera, «ma non era - e probabilmente continuerà a non essere - una scelta scontata. Gli ultimi mesi nel mio territorio sono stati per me politicamente difficilissimi, da parlamentare, da dirigente di partito, ma soprattutto da militante». Poi spiega i motivi dell’insoddisfazione: «La disciplina di partito nel Pd Puglia è ormai assimilata a una prova di smielato romanticismo, quando non di stupidità. Il coraggio è divenuto la maschera cucita su misura per l’arrivismo e il rancore, la battaglia contro corrente quella che riesce a celare ogni tipo di contraddizione. Contraddizioni di cui mai si è chiamati a rispondere». Il malessere ha svariate ragioni e sotto i riflettori c’è anche l’attivista del presidente del Pd barese, Titti De Simone: «I segretari che provano, nonostante tutto, a tenere la barra dritta sono mortificati dalla linea fallimentare della subalternità a forze che quasi si vergognano a definirsi progressiste. L’impegno dei dirigenti che con costanza mettono testa e braccia al servizio della comunità democratica viene dato per scontato da chi ne beneficia, fregiandosi dei ruoli più importanti in un partito che non è mai stato il loro ma di cui si proclamano garanti di ultima istanza: d’altronde si sa, a sinistra l’ufficio patenti non va mai in vacanza. Quindi gli ultimi arrivati - conclude - pretendono di negare persino a militanti storici il diritto a restare in questa comunità e a contribuire ad animarla con le proprie idee. Il Pd è anche questo».

Sullo sfondo restano tensioni mai sopite sulle regole per scegliere il candidato sindaco, con l’assemblea cittadina che ora diventa centrale dopo esser stata esautorata da novembre scorso, mentre gli umori dei consiglieri comunali e municipali potrebbe avere un orientamento difforme da quello dei 41 dirigenti dell’assise partitica. Lacarra ha ricevuto ieri la solidarietà social da Paola Romano, assessore comunale e anche lei tra i «candidati Findus» al fine di giungere ad una soluzione unitaria per Bari. «Marco, in questi anni ci siamo trovati spesso su posizioni opposte, ma nel massimo rispetto. A volte è complesso spiegare come si possa convivere in una stessa comunità politica e avere - legittime - posizioni difformi su alcune questioni. Nonostante quest'ultimo periodo complicato per tutti, sono certa che riusciremo a costruire anche questa volta una sintesi e una visione di città del futuro. Andiamo avanti, andiamo a vincere».

L’endorsement dei maggiorenti dem per Vito Leccese, però, non ha ancora suscitato gli effetti sperati: Michele Laforgia resta in campo per i vendoliani e i socialisti, al pari dell’assessore dem Pietro Petruzzelli che a chi lo ha incontrato, non ha nascosto la delusione per la convocazione dell’assemblea cittadina “in tempi lunghetti”.

Se i candidati papabili nel campo largo dovessero rimanere così numerosi, le strade possibili restano due: primarie (come sostenuto dai civici emilianisti) o una conta nel primo turno delle comunali.

Dal fronte dell’area di Vito Leccese, si registra la puntualizzazione di Riccardo Montingelli, coordinatore di Progetto Bari: «Leccese non è autocandidato, ha dato disponibilità purché fosse unitario per tenere insieme al coalizione. Se sostenuto da tutti, sarà il sarà un valore aggiunto. Qualcuno lo definisce un burocrate: chi lo dice è uno smemorato, dimentica la sua storia tutta politica. Il ricorso ai gazebo? Deciderà, se ci saranno, Vito».

Il segretario cittadino Pd Gianfranco Todaro, infine, convocherà il tavolo della coalizione il 9 o il 10 febbraio prossimo.

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