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Incendiato il portone di uno stabile a Molfetta, si sospetta atto intimidatorio

 
Matteo Diamante

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Matteo Diamante

Incendiato il portone di uno stabile a Molfetta, si sospetta atto intimidatorio

A fuoco l’ingresso di un edificio in via Puccini. Al civico accanto un’esplosione a novembre

Martedì 09 Gennaio 2024, 12:38

MOLFETTA - Mentre il dibattito in città è ancora aperto sulla sicurezza, da qualche giorno ci si interroga anche su cosa stia succedendo in via Puccini, nella zona di levante di Molfetta. Nella notte tra sabato e domenica al civico 60 un misterioso atto incendiario ha allarmato i residenti dello stabile. Ignoti, utilizzando del liquido infiammabile su cui stanno indagando sia i militari della Compagnia di Molfetta che i vigili del fuoco del Distaccamento di Molfetta, hanno dato fuoco al portone del condominio.

Fortunatamente il rogo è stato di breve intensità ed è stato spento ancor prima dell’arrivo dei vigli del fuoco. Paura a parte, il sospetto è che si sa trattato di un atto intimidatorio. Al vaglio degli inquirenti le immagini di videosorveglianza nel tentativo di acquisire elementi utili alle indagini. Strana coincidenza: il portone di via Puccini 60 è esattamente accanto ad una vecchia cassetta stradale per la protezione di un contatore del gas fatta esplodere ad inizio novembre scorso. In quella occasione, un grosso petardo o più probabilmente una bomba carta aveva fatto tremare i vetri di abitazioni e portoni nelle vicinanze. La fortuna volle che nessun passante transitasse dal raggio di azione dell’esplosivo, altrimenti le conseguenze sarebbero state ben più gravi di quelle che hanno ugualmente portato allo scardinamento dello sportello e danni alla parete confinante.

Quella fortissima esplosione inoltre provocò danneggiò una Fiat 600 parcheggiata di fronte e la deflagrazione di una finestra al piano rialzato di uno stabile. Il sospetto che i due episodi possano essere riconducibili ad un atto intimidatorio rivolto a qualcuno, residente tra il civico 58 (colpito a novembre scorso) e il 60, sta prendendo sempre più piede. Di certo, il quartiere ha paura.

Come già evidenziato, i carabinieri hanno avviato indagini minuziose per giungere in tempi relativamente brevi agli autori dell’ultimo atto incendiario, non escludendo che i due episodi di via Puccini possano essere collegati tra loro. Tutte le ipotesi al momento sono al vaglio degli inquirenti, compresa quella dell’atto vandalico che segue l’esplosione della bomba carta nella vecchia cassetta stradale in via Puccini 58.

Intanto, venerdì, a qualche centinaia di metri proprio da via Puccini, le forze politiche di centrosinistra (Area Pubblica, L’Alternativa, Partito Democratico, Rinascere e Sinistra Italiana) hanno convocato presso l’Auditorium della Parrocchia del Cuore Immacolato di Maria un tavolo della discussione sull’emergenza sicurezza. Tra i temi che verranno trattati sarà posta all’attenzione l’ordinanza vigente sul territorio molfettese nel periodo natalizio, le responsabilità delle istituzioni, ma soprattutto cosa è accaduto e cosa potrebbe ancora accadere a Molfetta.

Già nelle ore immediatamente successive ai fatti di piazza Vittorio Emanuele, i consiglieri di opposizioni e le forze politico-civiche del centrosinistra locale avevano commentato duramente l’accaduto, chiedendo a gran voce spiegazioni al sindaco Minervini e le dimissioni dell’assessore alla sicurezza, Caterina Roselli.

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