BARI - Riconquistare il San Nicola. Un mercato importante e l’esigenza di raccogliere immediatamente risultati serviranno al Bari per recuperare il patrimonio disperso del pubblico. Il dato, infatti, è allarmante: rispetto al girone d’andata dello scorso campionato, sono stati smarriti oltre 89mila spettatori.
Le immagini dell’astronave di Renzo Piano gremita durante gli ultimi playoff sembrano sempre più sbiadite: dallo scorso ottobre in poi, l’affluenza all’impianto barese è andata in calo pressoché costante. Soltanto nelle prime tre gare interne della stagione (con Palermo, Cittadella e Catanzaro), è stata superata la quota di 20mila spettatori, quindi i dati si sono stabilizzati tra le 15 e le 16mila presenze, con il minimo registrato contro il Sudtirol (13.583 persone allo stadio) ed un lieve rialzo lo scorso 23 dicembre con il Cosenza (17.646). Ben altra musica non soltanto rispetto agli ultimi spareggi promozione, ma anche paragonando il girone d’andata dell’ultimo torneo che registrò gli exploit contro Palermo (35.377 spettatori), Ternana (38.800), fino all’apoteosi contro il Genoa nel giorno di Santo Stefano (48.827). Il Bari dominava la classifica di presenze della B: i match interni hanno battuto un record dopo l’altro sul maggior seguito dal vivo dell’intera categoria e, soltanto sul filo di lana, il pubblico pugliese ha subito il sorpasso dal Genoa (nella volata che ha portato i liguri alla promozione diretta) mantenendo una media superiore alle 25mila unità che, allargando lo sguardo alla serie A, era inferiore soltanto a quelle di Inter, Milan, Napoli, Roma, Juventus, Lazio e Fiorentina. I numeri attuali, invece, sono molto diversi, sebbene rispettabilissimi per la B.
Al giro di boa, infatti, il Bari è terzo nella classifica spettatori con 143.287 presenze totali (media 17.911), alle spalle di Sampdoria (180.075, media di 22.509) e Palermo (199.079, media 22.120, ma con un match interno in più disputato), partendo da un numero di abbonati (8.809) inferiore rispetto alle due rivali (18.229 i liguri, 12.603 i siciliani). Un divario inaspettato, considerando le recenti emozioni. Perdere la passione della città sarebbe lo sperpero più grave, ma non è tardi per ricreare la magia…