BARI - Il Tribunale di Bari ha assolto perché il fatto non costituisce reato l’ex poliziotto B.E.R., 48enne, dall’accusa di favoreggiamento. L’uomo era finito a processo per la detenzione di 12,2 grammi di cocaina (da cui avrebbe ceduto una dose ad una donna) e per aver aiutato A.M., appena arrestato in flagranza per spaccio di sostanze stupefacenti, ad eludere le indagini a suo carico: sentito a sommarie informazioni, il poliziotto negava che A.M. avesse lui ceduto lo stupefacente, rinvenuto successivamente nel borsello dell’agente di polizia. La Procura aveva chiesto una condanna a 8 mesi.
Il Tribunale ha riconosciuto l’assenza di dolo osservando che nel caso specifico era applicabile una esimente: l’acquirente di modiche quantità di sostanze stupefacenti per uso personale può rifiutarsi di fornire informazioni sulle persone da cui ha ricevuto la droga sé queste informazioni possono determinare nei suoi confronti un grave ed inevitabile danno alla sua libertà ed al suo onore. Il giudice Giacomo De Raho accogliendo la tesi del difensore (avvocato Antonio La Scala) ha riconosciuto l’esistenza di quel danno perché l’agente di polizia avrebbe potuto subire gravi ripercussioni sul lavoro e sulla carriera. Si conclude così, dopo 7 anni, la vicenda giudiziaria dell’agente di polizia nel frattempo in pensione per malattia.