Domenica 07 Settembre 2025 | 23:28

Linfomi, la ricerca passa da Bari: da oggi a sabato esperti da tutta Italia al Congresso Fil

 
Flavio Campanella

Reporter:

Flavio Campanella

Linfomi, la ricerca passa da Bari: da oggi a sabato esperti da tutta Italia al Congresso Fil

Sono circa 500mila le persone in Italia che convivono con un tumore del sangue e 30mila le nuove diagnosi annuali 

Giovedì 16 Novembre 2023, 13:18

I dati regionali ufficiali non ci sono perché in Puglia mancano i registri di patologia. Cosicché si può avere un quadro della situazione considerando che in Italia sono circa 500mila le persone che convivono con un tumore del sangue e 30mila le nuove diagnosi annuali. La buona notizia è però che grazie alla ricerca i pazienti oggigiorno hanno maggiori probabilità di guarire o di convivere con la malattia sia che si tratti di leucemia e di mieloma, sia che si tratti di linfoma, come emergerà durante il congresso nazionale della Fondazione italiana linfomi che si terrà a Bari (Villa Romanazzi Carducci) da oggi a sabato con il patrocinio di Istituto Tumori Bari, Università di Bari e Regione Puglia.

Arriveranno esperti da tutta la penisola per confrontarsi sull’attività di ricerca in questa patologia finalizzata ad aumentare le capacità terapeutiche e le possibilità di sopravvivenza dei pazienti. «Fino a qualche anno fa - afferma il padrone di casa, il dottor Attilio Guarini, direttore dell’Unità operativa complessa di Ematologia e Terapia Cellulare all’Istituto Tumori di Bari e componente del direttivo della Fil - avevamo pochi farmaci a disposizione, mentre attualmente ce ne sono diversi con maggiori possibilità di cura e anche di guarigione. Per aumentare le percentuali di riuscita è fondamentale lo studio della biologia di queste malattie. La Fondazione italiana linfomi che coinvolge tutti i principali centri di ematologia nazionale (sono 145 - n.d.r.), è una organizzazione del terzo settore che coordina proprio la ricerca nel campo dei linfomi, i più comuni tra i tumori del sangue. In questi anni la Fondazione è cresciuta considerevolmente e oggi conduce oltre il 90% degli studi accademici nel campo dei linfomi in Italia. Al suo interno operano i maggiori esperti nazionali in questa patologia che rappresenta il sesto tumore per frequenza in Italia. Nella Fil, grazie a una stretta collaborazione a livello nazionale e spesso internazionale, vengono concepiti, sviluppati, finanziati e condotti, studi clinici rilevanti ed innovativi e ogni anno oltre 1.000 pazienti vengono coinvolti nel nostro Paese».

Negli anni sono stati condotti diversi studi. «HD 0801 sul linfoma di Hodgkin - spiega Guarini - ha coinvolto 512 pazienti e dimostrato che il cambio precoce di terapia per i pazienti positivi alla PET eseguita dopo due cicli di trattamento consente di curarne la maggioranza. FOLL 05 sul linfoma follicolare ha coinvolto 534 pazienti e, mettendo a confronto i principali schemi di terapia, ha identificato un regime di trattamento diventato di riferimento a livello internazionale. Poi c’è DLCL 04 sul linfoma non Hodgkin a grandi cellule B. Ha coinvolto 376 pazienti giovani ad alto rischio e dimostrato che, per il miglioramento della prognosi, non è necessaria la procedura di autotrapianto in associazione al primo ciclo di cure. MCL 0208 sul linfoma mantellare ha coinvolto 300 pazienti e dimostrato che il mantenimento con lenalidomide dopo trapianto autologo produce un vantaggio per i pazienti, in quanto ritarda il momento della recidiva di malattia. ELDERLY PROJECT sul linfoma diffuso a grandi cellule ha coinvolto 1163 pazienti anziani (65 anni) e dimostrato l’importanza dell’impiego di una valutazione geriatrica alla diagnosi attraverso la messa a punto di un indice prognostico Elderly Prognostic Index EPI) che considera congiuntamente gli esiti della valutazione geriatrica e le caratteristiche cliniche del linfoma. Anche quest’ultimo studio è stato pubblicato su una prestigiosa rivista specializzata, in questo caso sul Journal of Clinical Oncology. Nella progettualità della Fil ci sono anche il progetto sul “CardioScore”, cioè sulla definizione dello score di rischio cardiologico, coordinato dal sottoscritto insieme con il nostro cardiologo Stefano Oliva e gli studi sul microambiente in diversi trial clinici nazionali, per cui ci vengono inviati i pezzi biologici da tutti i centri italiani, e sulla prevenzione della fertilità con il congelamento del tessuto ovarico per le giovani donne da avviare a chemioterapia. La soddisfazione sta anche nel fatto che con le attività di ricerca, e con quelle cliniche, sono riuscito a far rientrare medici e biologi dal nord e dall’estero. Nella mia squadra ci sono giovani pugliesi rientrati da Torino, Milano, Padova, Perugia, ma anche da Barcellona, dalla Cina e di recente da Boston».

Riprendendo il titolo del libro di un famoso virologo, noto soprattutto grazie all’emergenza Covid, siamo al match point. Se la scienza sta sconfiggendo il cancro lo si deve senz’altro alla tecnologia (come quella ormai conosciuta a Rna), ma soprattutto alle risorse a disposizione (perché senza è difficile progredire…). Per questo Fil ha organizzato al Circolo Unione (oggi alle 19.15) un evento che sarà l’occasione per ricevere donazioni. «Ci rivolgiamo - dice Guarini - ai mecenati, che possono essere cittadini oppure imprese. Con il loro contributo è possibile accumulare fondi per la ricerca, non orientata al farmaco, ma alla biologia dei linfomi. Sono finora 1.002 i soci grazie ai quali è stato è stato possibile portare avanti 90 studi clinici. Sarà una serata su invito che potremmo definire all’americana. Proprio sull’esempio statunitense due anni fa la Fondazione ha creato Fil Club, una rete di cittadini, imprese, associazioni, enti, che opera a sostegno della ricerca indipendente sui linfomi, quella cioè non sostenuta dalle case farmaceutiche. I finanziatori si impegnano a versare somme ogni anno, interamente o parzialmente detraibili a seconda del soggetto erogatore. L’avanzamento dei progetti di ricerca viene rendicontato regolarmente attraverso l’invio di newsletter periodiche e l’organizzazione di un evento riservato ai soci in una location esclusiva, a cui partecipano i medici e ricercatori Fil».

Nell’appuntamento dello scorso anno a Sesto San Giovanni, durante il quale si sono aggiunti 17 aziende 8 cittadini privati, sono stati raccolti 330mila euro ed è stato premiato, su quattro candidati, lo studio, selezionato da un pool di revisori internazionali, per valutare la persistenza del vaccino Covid-19 e delle risposte immunitarie indotte da altri vaccini nei pazienti con linfoma follicolare sottoposti a immuno chemioterapia di induzione in prima linea e mantenimento.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020)

Editrice del Mezzogiorno srl - Partita IVA n. 08600270725 (Privacy Policy - Cookie Policy - - Dichiarazione di accessibilità)