CELLAMARE - Nuove minacce al sindaco «sotto scorta» di Cellamare, Gianluca Vurchio, da quasi tre anni destinatario di «attenzioni» pericolose. Questa volta è bastato un rimprovero fatto domenica mattina, all'esterno di un bar, a un bambino per provocare la reazione violenta del padre, un pregiudicato del posto.
Solo grazie all'intervento di un cittadino in difesa del sindaco l'aggressione verbale non si è trasformata in aggressione fisica. Vurchio, che da più di un anno vive con una specie di scorta (tecnicamente un servizio di tutela serale disposto dalla Prefettura a seguito proprio delle prime ripetute minacce di morte e attentati incendiari), è tornato a denunciare di essere stato vittima di una aggressione. La denuncia l'ha affidata prima ai social, poi a una querela formale ai carabinieri, con segnalazione anche a Questura e Prefettura.
«Questi episodi vanno fortemente combattuti sul piano culturale, sociale e istituzionale. Nessuno può e deve pensare di attaccare e minacciare chiunque in tal modo - ha detto Vurchio - , proferendo gravi minacce, attuando comportamenti di tutto stile criminoso. E chi le subisce, non può e non deve cedere innanzi a tali atteggiamenti. Si rispettano le regole, si rispettano le istituzioni e si rispettano le persone, prima di tutto. Lo Stato dia un segno tangibile di presenza e tutela sia dei territori, sia verso coloro che ogni giorno, dopo già altre minacce ed intimidazioni subite, ci mette la faccia». Denunce che, ad oggi, non hanno avuto alcun seguito giudiziario.