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Bari, gli studenti tornano a scuola: «Nei bus come sui carri del bestiame»

 
G. Flavio Campanella

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G. Flavio Campanella

Bari, gli studenti tornano a scuola: «Nei bus come sui carri del bestiame»

Gli altri pendolari protestano. Un dipendente pubblico: «Da anni stretti in piedi sulla tratta da Alberobello e Putignano»

Giovedì 05 Ottobre 2023, 11:55

BARI - I disagi sono tanto puntuali quanto lo è l’inizio dell’anno scolastico. Ma se per portare gli studenti dalla provincia agli istituti superiori degli altri comuni e del capoluogo è inevitabile un periodo di assestamento, non può dirsi lo stesso quando si serve chi utilizza i bus per andare all’università o a lavorare. Il trasporto pubblico locale con l’inizio delle attività risente di variabili impossibili da ricondurre in uno schema. La programmazione delle corse straordinarie risente inizialmente dell’impossibilità di prevedere in anticipo i flussi con esattezza, non soltanto perché è complicato conoscere le abitudini e gli intendimenti degli alunni (prenderanno i mezzi o raggiungeranno le scuole con l’auto?), ma anche perché gli orari di ingresso e di uscita degli istituti, peraltro provvisori nei primi giorni, costringono le aziende a salti mortali per trovare soluzioni che tengano conto di tutte le esigenze. Diverso è il discorso delle corse ordinarie, per le quali le differenze nel tempo sono limitate. Ciò nonostante, ci sono tratte nelle quali si ripresentano i problemi di sempre.

TUTTI I GIORNI - Cosimo Brigida, 56 anni, è un dipendente pubblico. Tutti i giorni raggiunge Bari da Martina, dove risiede. Ogni anno chiama la Gazzetta riportando lo stesso scenario. «Ci risiamo - afferma -. Con la ripresa delle attività sui bus Sud Est da Martina Franca a Bari si viaggia in piedi. Sempre la stessa storia e non cambia niente. Sì, il disservizio è praticamente identico a quello dello scorso anno. Peraltro, io sono tra i più fortunati, visto che, almeno all’andata, partendo dal capolinea, riesco a sedermi. C’è gente che da Alberobello è costretta a rimanere in piedi fino a Bari. Il disagio si sta manifestando di più con il primo autobus della mattina che porta i passeggeri dalla provincia verso il capoluogo. Ma anche il ritorno del tardo pomeriggio da Bari, sebbene sia gestito meglio (non perché ci siano più autobus ma solo perché ci sono meno passeggeri) presenta delle criticità. Vi garantisco che la vita del pendolare è già di per sé pesante. Fare i conti poi con questi disservizi è davvero intollerabile, anche perché non si tratta certo di un servizio gratuito. Il biglietto da Bari a Martina costa 5,60 euro per ciascuna corsa, l’abbonamento settimanale 29,70 euro».

MEZZO STRACOLMO - Lo spauracchio è doversi alzare alle 5 del mattino (come fa Brigida) e, dopo una giornata di impegni, fare i conti di nuovo con quanto già accaduto in passato. «Nello scorso ottobre - ricorda - per tornare a Martina Franca mi sono ritrovato a dover aspettare alla fermata di via Amendola un bus che avesse posto almeno in piedi. È capitato di rientrare a casa alle 19 perché il mezzo delle 17, stracolmo, non si è fermato. Sono centinaia i passeggeri che ogni giorno si trasferiscono nel capoluogo lungo un percorso che da Martina tocca Locorotondo, Alberobello, Putignano e Turi. Purtroppo il servizio si è già dimostrato in passato sottodimensionato. Anche quest’anno il buongiorno si vede dal mattino. Martedì sera sul pullman delle 18 da Bari a stento sono riuscito a salire. Su un bus da 50 posti sedere c'erano almeno 20 persone in piedi sul corridoio centrale, me compreso. L'autista è sceso per controllare che non si superasse la capienza di omologazione. Era indeciso se far salire ulteriori passeggeri, ma dall'altra parte del telefono gli hanno riferito che fino a 27 persone in piedi poteva farle salire. Insomma, peggio di un carro bestiame. Per la cronaca anche il mezzo diretto a Taranto aveva un sacco di gente in piedi».

TURISTI STRANIERI - Si sa quali sono le corse e gli orari in cui è necessario potenziare. Ma ce ne sono anche di ulteriori per cause contingenti. «Ma certo - aggiunge Brigida -. Posso confermare che con il passare del tempo il ritorno verso Martina diventa peggiore dell'andata, soprattutto il martedì e il giovedì, con i dipendenti pubblici che restano negli uffici per il rientro, e in particolare il giovedì con l’aggiunta delle badanti (è il giorno di riposo in cui le donne dell’est si riversano nel capoluogo e poi tornano ad accudire anziani e fragili - n.d.r.). Questo l’azienda ormai dovrebbe saperlo. Ma, complice il bel tempo, c’è pure da fornire un servizio efficiente ai tanti turisti stranieri che a ottobre ancora stanno viaggiando da Bari ad Alberobello e viceversa. Le presenze maggiori si manifestano nel pomeriggio dal capoluogo. I bus sono pieni, tanto che qualcuno non può sedersi. Ma, ripeto, il disservizio maggiore si manifesta la mattina quando, fortunatamente, il flusso dei turisti è minore. Questa è l'immagine che diamo di noi: la regione più bella del mondo con servizi inadatti».

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