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A Molfetta il granchio blu, ristoratore: «Sembra sia buono, proverò a cucinarlo»

 
Matteo Diamante

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Matteo Diamante

A Molfetta il granchio blu, ristoratore: «Sembra sia buono, proverò a cucinarlo»

«Trovare nelle nostre reti questa specie – è stato il commento di alcuni pescatori – ci ha stupito. Sappiamo che è una specie ittica invasiva ed è per questo che non lo abbiamo rigettato in mare dopo averlo pescato».

Sabato 19 Agosto 2023, 07:15

MOLFETTA . Continua a prendersi la scena la specie ittica più celebre di questa estate 2023. Dopo aver fatto capolino tra le coste del Gargano, spingendosi sino alle Isole Tremiti, il granchio blu è stato pescato anche nelle acque di Molfetta. La specie di origine atlantica si è affacciata nel Mediterraneo da tempo risalendo l’Adriatico. Esemplari sono stati pescati anche nel Salento. Preferisce le lagune meno salate al mare aperto, ma non essendo una specie locale, la sua pesca genera molto stupore.

Ecco perché quasi come un trofeo, alcune specie del granchio oceanico, nel tardo pomeriggio di giovedì, venivano esibiti a Molfetta su «Banchina Seminario» da diversi pescatori molfettesi dediti alla piccola pesca.

Stupore, scetticismo e tanta preoccupazione: questi i sentimenti espressi dai pescatori che non hanno nascosto il loro timore nella possibilità futura di vedere ridotte ulteriormente le specie ittiche pescate proprio per la presenza del granchio blu. La specie infatti è molto vorace e ad esempio nella laguna veneta sta facendo scempio di vongole e molluschi locali.

Inoltre lo scetticismo è soprattutto legato al fatto che del crostaceo gli stessi pescatori conoscono poco o nulla, se non quanto letto e appreso sui media in queste ultime settimane.

«Trovare nelle nostre reti questa specie – è stato il commento di alcuni di loro – ci ha stupito. Sappiamo che è una specie ittica invasiva ed è per questo che non lo abbiamo rigettato in mare dopo averlo pescato».

Dalle reti alla tavola il passo potrebbe essere breve, ma anche in questo caso a prevalere è sempre lo scetticismo. Ad esprimerlo il titolare di un ristorante di Corso Dante a cui le quattro specie di granchio blu sono state donate. «Sicuramente il problema non è come cuocere e servire questo prodotto – ha affermato il ristoratore – ma fare breccia tra i palati dei clienti spesso diffidenti. Leggevo che gli americani conoscono benissimo il granchio blu e proprio loro definiscono il prodotto una prelibatezza. E dunque chissà se proprio gli americani non facciano da apripista per la commercializzazione del granchio blu. Tra qualche settimana molti di loro, emigranti molfettesi negli USA, come da consuetudine, saranno a Molfetta in occasione della festa della Madonna dei Martiri. Proveremo a servire loro un piatto tipico della cucina pugliese proprio a base di granchio blu».

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