BARI - Il primatista pugliese dell’intra-moenia è un professore universitario, il primario oculista del Policlinico di Bari che per le sole visite private effettuate in ospedale nel quadriennio 2019-2022 ha percepito 1.196.940 euro. Il caso del professor Giovanni Alessio, unanimemente riconosciuto tra i luminari della disciplina, è però indicativo del corto circuito che a volte si crea nelle strutture pubbliche. Anche perché i numeri sembrano, obiettivamente, fuori scala.
Una premessa. I dati esposti in questo articolo sono pubblici, tuttavia il Policlinico di Bari li ha forniti a chi scrive soltanto dopo la notifica di un ricorso al Tar. La mancata pubblicazione dei compensi per l’intra-moenia (obbligatoria per legge: sono sui siti di tutti gli ospedali pugliesi, tranne appunto che del Policlinico) è oggetto di un procedimento aperto nei confronti dell’azienda universitaria dall’Autorità anticorruzione per via del mancato rispetto delle norme sulla trasparenza. E da ultimo la questione delle visite intra-moenia del reparto di Oculistica del Policlinico, partita da un rapporto dell’Agenas, è finita nel mirino della Finanza.
L’Agenas aveva infatti rilevato che tra il 2019 e il 2021 nell’Oculistica del Policlinico di Bari gli interventi di cataratta fatti a pagamento erano il triplo di quelli fatti in regime istituzionale. Detto in altri termini: ogni quattro pazienti sottoposti a cataratta in day hospital, tre hanno dovuto pagare. Il Policlinico ritiene però che il dato sia falsato da un problema di contabilizzazione, e dice che la cataratta a pagamento ammonta al 6%: questo perché rapporta gli interventi in day hospital con il totale degli interventi di cataratta fatti in regime ambulatoriale (10.716).
I numeri in gioco sono però elevatissimi. Nel solo 2022, per esempio, il professor Alessio risulta aver svolto a pagamento 330 interventi di cataratta (praticamente uno al giorno) per un valore di 260mila euro, oltre a 2.368 visite oculistiche di controllo (sei al giorno festivi compresi), 47 consulti e 594 esami del fundus. Il Policlinico garantisce di aver verificato (ma si rifiuta di fornire i documenti che lo comprovano) il rispetto dei limiti posti dalla normativa, in base a cui l’attività privata a pagamento non può superare quella svolta in regime istituzionale: il medico può svolgere attività a pagamento solo in giorni e orari ben definiti. Nel caso specifico, Alessio e altri colleghi di reparto sono autorizzati a fare attività privata in uno studio del centro di Bari, perché in ospedale non ci sarebbero spazi adatti.
Il problema dell’intra-moenia è tornato di attualità dopo l’arresto del primario oncologo Vito Lorusso, accusato di farsi pagare per prestazioni fornite dal servizio nazionale e di intascare i soldi delle visite private fatte in ospedale. In Puglia fanno attività privata soltanto il 37% dei dirigenti medici (media italiana del 41%), ma tra gli universitari si sale al 60%. E di norma il cittadino sceglie di pagare non tanto per sottoporsi a interventi chirurgici (che sono costosissimi), quanto per saltare la fila di alcune prestazioni specialistiche e ambulatoriali.
Il caso dell’Oculistica del Policlinico rischia però di essere emblematico del corto circuito tra prestazioni istituzionali e attività privata, visto che il direttore del reparto Alessio nel 2022 ha percepito per compensi di intra-moenia il triplo del suo stipendio da medico in convenzione: in una situazione simile è difficile sostenere, come dice la legge, che l’attività privata sia complementare a quella istituzionale. E nel frattempo i numeri salgono. A marzo il professor Alessio ha fatturato 144.501 euro di intra-moenia, per un onorario pari a 88.272 euro, a giugno è salito a 180.244 euro portando a casa 95mila euro lordi: è una volta e mezzo lo stipendio di un medico neo-assunto. Ma il Policlinico dice che è tutto regolare.