Sabato 06 Settembre 2025 | 06:11

Una Tac al Policlinico di Bari? Ripassi fra due anni

 
G. Flavio Campanella

Reporter:

G. Flavio Campanella

Una Tac al Policlinico di Bari? Fra due anni

L’amara esperienza nel reparto di Oncologia di una lettrice 80enne della «Gazzetta». Alla fine è spuntato il posto in un centro al quartiere Murat

Domenica 16 Luglio 2023, 14:55

BARI - «Mancano i medici per far funzionare le grandi macchine, per questo le liste d’attesa per tac e risonanze magnetiche sono lunghe e in alcuni casi lunghissime», affermano dal Policlinico. La penuria di camici bianchi è ormai un refrain che spiega molti dei mali della sanità. Se, quiescenze a parte, si decide di scappare dai Pronto soccorso, se non ci si specializza più in alcune branche (a cominciare dalla medicina d’urgenza e da anestesia e rianimazione), se si ascoltano (e poi ci si fa trascinare) dalle sirene dei privati significa che nel pubblico ci sono nodi da risolvere.

Non si tratta soltanto di favorire ulteriormente l’accesso alle borse dopo la laurea o di consentire agli specializzandi di frequentare le corsie già dal secondo anno, ma anche di migliorare le condizioni di lavoro e di gratificare soprattutto chi opera in unità complesse e usuranti. Per di più, molti camici bianchi sono sotto la spada di Damocle delle denunce.

TAC

Prendiamo i radiologi, chiamati a individuare le patologie interpretando le immagini degli esami strumentali: svolgono un lavoro delicato, anche se difficilmente hanno responsabilità effettive rispetto a diagnosi (o mancate diagnosi) per le quali sono sempre più spesso chiamati a rispondere in tribunale. Di sicuro non è l’unico motivo, ma il coinvolgimento in procedimenti giudiziari concorre a spiegare quanto accade quotidianamente nel quartiere ospedaliero di Picone, dove prenotare una tac, una rm, una pet o una scintigrafia diventa pressoché impossibile, a meno di aspettare tempi biblici.

A confermarlo è il caso denunciato da una lettrice della Gazzetta, malata oncologica, costretta, in vista di una consulto di controllo a settembre, fissato peraltro da uno specialista che la ha in cura nel reparto di Oncologia, a chiedere senza esito a destra e a manca per l’esecuzione di una tac total body (addome completo, torace e collo) dal costo di circa 400 euro, ovviamente a carico della paziente se fatta privatamente.

TENTATIVI

Se la sanità funzionasse, sarebbe lo stesso specialista a prenotare l'esame nel medesimo presidio per poi effettuare la visita di controllo. Così non è: dall’azienda ospedaliero-universitaria anche chi ci lavora non si vergogna a riferire di avere familiari seguiti da centri di cura del Policlinico che quasi mai riescono a eseguire gli esami strumentali. «Ti fissano il consulto, ma devi portare l'esito della tac o della rm. Solo che quando prenoti i tempi non coincidono mai per via delle liste d'attesa. Devi riuscire a trovare altre strutture territoriali che hanno disponibilità o provvedere privatamente». Ma all’Oncologico, ad esempio, danno priorità ai loro pazienti (e in fondo è giusto che sia così), dedicando pochi slot a chi ci prova dall’esterno. La nostra lettrice ha tentato, delegando il figlio. «Ho telefonato all’Urp e poi sono andato personalmente all’Istituto Tumori, ma il diniego per la tac è stato secco. Avrei dovuto aspettare senza avere una data certa».

FORTUNA

Cosicché ha riprovato al Cup, ma niente da fare: al Policlinico la prima data utile era nel gennaio 2025, mentre nei presidi della Asl sarebbe stato possibile recarsi ad Altamura a gennaio del 2024. «Francamente - afferma il figlio della paziente - avevo perso le speranze, ero ormai persuaso di dover spendere i 400 euro necessari, una somma considerevole per mia madre, soprattutto in questo periodo di inflazione con bollette energetiche e beni alimentari alle stelle. L’ultimo tentativo, andato a vuoto, è stato contattare alcune strutture convenzionate. Ho saputo che avrebbero riaperto le agende non appena fosse stato dato il benestare dalla Regione. Una quota dei 30 milioni stanziati per ridurre le liste d’attesa è destinata ai privati. Uno dei gruppi che ha cliniche nel capoluogo mi ha assicurato che a breve ci sarebbe stata la possibilità di prenotare, ma, a parte il fatto che non mi è stata comunicata una data certa, avrei dovuto mettermi al telefono e tentare come per un biglietto del concerto dei Depeche Mode o della finale di Champions League. Alla fine, però, è successo un miracolo. Senza ormai troppa convinzione, qualche pomeriggio fa ho provato mediante la app di Puglia Salute. Sono spuntati slot per un centro di diagnostica del capoluogo ai confini fra Murat e Madonnella. Ho prenotato per il 20 luglio. Dopo aver vinto un terno al lotto, mi sono però posto una domanda: se non avessi tentato casualmente, come avrei fatto altrimenti? Probabilmente avrebbero esaurito subito i posti disponibili senza che avessi mai saputo di questa opportunità. La salute dei cittadini non può dipendere da un colpo di fortuna...».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020)

Editrice del Mezzogiorno srl - Partita IVA n. 08600270725 (Privacy Policy - Cookie Policy - - Dichiarazione di accessibilità)