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Parco Maugeri, così rinasce a Bari l’ex area industriale inquinata

 
Francesco Petruzzelli

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Francesco Petruzzelli

Parco Maugeri, così rinasce a Bari l’ex area industriale inquinata

Il polmone verde da oltre 16mila e 500 metri quadri è dotato anche di un anfiteatro. Oggi la cerimonia di apertura degli spazi riqualificati dell’ex Gasometro

Domenica 04 Giugno 2023, 12:54

BARI - Una data sicuramente da incorniciare. Per un quartiere che da sempre chiede più spazi verdi e a misura di bambini e famiglie. A Bari è il giorno del tanto atteso «Maria Maugeri», il parco urbano nel rione Libertà intitolato alla memoria dell’ambientalista e indimenticabile assessora comunale all’Ambiente, sorto sulle ceneri di quello che, da queste parti, è stato il mostro: l’ex Gasometro.

Oggi alle ore 17 sarà il sindaco Antonio Decaro a tagliare il nastro, dodici anni dopo l’avvio delle operazioni di bonifica del sottosuolo propedeutiche alla rigenerazione del terreno. Un passaggio chiave per ridare speranza a uno spazio sovrastato per anni da un’imponente struttura di ferro e metallo, di cui oggi non c’è più traccia. E sarà un pomeriggio di festa tra giochi, musica e la presenza di tante associazioni e alcune scolaresche per un parco pensato anche per loro.

L’area si estende su oltre 16mila metri quadri, di cui 10mila occupati dal verde e dalle alberature esistenti, a cui si sono aggiunte altre 110 nuovi alberi e oltre 4mila piante tra arbusti e piante tappezzanti. Un parco progettato su più livelli – coniuga tempo libero, eventi e relax – e che diventa anche una sorta di palestra a cielo aperto per diverse attività: un percorso calistenico con attrezzi per il corpo libero (le parallele, la sbarra per le trazioni, la panca), un percorso per i runners e gli amanti di pattini e skate lungo circa 430 metri e la presenza di attrezzi per il parkour, la disciplina sportiva molto praticata dai giovanissimi.

Per i più piccoli invece ci sono altalene, dondoli, automobiline e arrampicata disposti su una pavimentazione antitrauma. Numerosi gli arredi e gli angoli per la sosta: dalle aree pic-nic, tra gazebo e strutture frangisole, sino agli oltre 400 posti a sedere ricavati lungo i muretti, senza dimenticare le venti sedute sul modello chaise longue, veri e propri lettini per distendersi e prendere il sole. Altri 100 posti sono stati invece ricavati con la creazione di un anfiteatro, ideale per eventi, momenti culturali o piccoli spettacoli musicali. Non da meno gli 800 metri quadri, suddivisi in due spazi recintati di dimensioni diverse e dotati di fontanine, riservati invece allo sguinzagliamento dei cani in base alle taglie degli animali, dando così una risposta logistica nel Libertà ai proprietari degli amici a quattro zampe.

Per la parte impiantistica sono tre gli accessi del parco, su via Napoli, corso Mazzini e via Zampari (una perpendicolare di via Anita Garibaldi) con cancelli automatizzati e telecontrollati e un impianto di illuminazione con 111 pali a led. Il verde sarà curato da un impianto di irrigazione e di recupero delle acque pluviali. L’impianto di videosorveglianza sarà invece installato successivamente grazie a un distinto appalto. L’ultimo tassello da completare è l’area servizi in prossimità dell’ingresso da corso Mazzini, i 60 metri quadri da adibire a servizi igienici e punto ristoro e che il Comune conta di realizzare con un altro appalto.

E per i prossimi due anni il parco ospiterà ancora una piccola stazione di pompaggio per la bonifica definitiva dei suoli, un impianto per filtrare e purificare l’acqua della falda e che sarà rimosso solo su autorizzazione dell’Arpa. Un’ultima piccola traccia del lungo lavoro di risanamento, da quasi 4 milioni di fondi europei Por, effettuato dal 2011 su questi terreni contaminati da metalli, idrocarburi e altre sostanze nocive, tra cui l’amianto e altri materiali che analisi successive hanno confermato aver inquinato anche la falda acquifera sottostante, a causa del carbon fossile che veniva distillato per la produzione di gas della città, almeno sino alla fine degli anni ‘60. I successivi lavori sul parco sono invece costati 2 milioni di euro finanziati dal programma nazionale Piano delle Periferie.

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