Sabato 06 Settembre 2025 | 05:46

Bari, pochi alloggi e cari: le scuse del rettore agli studenti fuorisede

 
Barbara Minafra

Reporter:

Barbara Minafra

Bari, alloggi pochi e cari: le scuse del rettore agli studenti fuorisede

Bronzini «Abbiamo aperto gli occhi in ritardo sulla questione sollevata dai ragazzi. «Non bisogna contrapporre il mercato degli alloggi per gli studenti all’economia dei B&b»

Sabato 03 Giugno 2023, 13:15

13:16

BARI - «La questione degli alloggi per i fuorisede che gli studenti e le studentesse dell’Università di Bari hanno posto con eleganza, merita una risposta e delle scuse. Scuse per il ritardo con cui abbiamo aperto gli occhi su una questione che come sistema universitario avevamo sottolineato da tempo, anche grazie alla sensibilità dell’attività regionale, ma che prevede interventi. La risposta è che non bisogna contrapporre le economie, quella legata agli alloggi per gli studenti a quella che li destina al turismo, ma porre il problema che le città devono contenere esigenze diverse. Non è facile ma bisogna farlo e forse bisogna rimboccarsi le maniche e pensare diversamente le nostre città, i nostri luoghi e anche l’idea di partecipazione alla cosa pubblica».

Il rettore dell’Università Aldo Moro Stefano Bronzini torna, a tre settimane dai flashmob contro il caro-affitti che un po’ in tutte le città universitarie italiane hanno visto gli studenti protestare accampati dentro tende da campeggio davanti agli Atenei, sul tema della scarsità di alloggi o meglio sulla difficoltà che i fuorisede hanno nel trovare stanze a prezzi ragionevoli.

Diritto allo studio A Bari, per esempio, la singola può costare anche 400 euro, spese escluse. Il problema è soprattutto una questione di diritto allo studio che forse potrebbe essere maggiormente sostenuta con fondi pubblici ma anche di regolamentare il mercato degli affitti e delle locazioni perché, dice il rettore, «ci possono essere 100 borse e noi le assegniamo tutte ma lo studente numero 101, che si confronta con il mercato privato, di fatto è lasciato solo».

«Il punto - dice Bronzini - non è contrapporre il mercato degli alloggi per gli studenti al mercato degli immobili destinati ai turisti. Ci sono politiche di sviluppo territoriale che vanno viste nella loro complessità e che non possono essere semplificate in una guerra tra lo studente e il bed&breakfast».

Tuttavia, soprattutto in centro, trovare un alloggio non è affatto agevolato dalla tendenza sempre più diffusa di affittare le camere ai turisti, per approfittare di un mercato in costante crescita in città.

Se la «locazione breve» di fatto riduce l’offerta per gli studenti, è anche vero che i posti letto sono pochi, soprattutto quelli strutturati (1.120 garantiti dall’Adisu).

7mila fuorisede I quasi 7mila fuorisede a Bari hanno disposizione meno di 2mila posti, un numero che soddisfa appena l’11,8% della richiesta. Il rapporto «Lo student housing tra Pnrr e mercato» realizzato da Scenari Immobiliari e Camplus e già pubblicato dalla Gazzetta, mostra il fabbisogno. Il rapporto è ufficialmente uno su tre, ma non si considera un altro dato: fra i circa 50mila studenti dei tre atenei baresi (Uniba, Poliba e Lum), sono più di 16mila gli iscritti, provenienti dalla provincia e dalla regione, potenzialmente interessati a un alloggio in città per evitare il pendolarismo. Sul punto era intervenuto anche Bronzini sottolineando che «i nostri studenti ci mettono il doppio del tempo a raggiungere le aule, rispetto agli studenti delle università del Nord».

Posti letto A Bari la maggioranza dei posti letto è gestita da Adisu, l’Agenzia per il diritto allo studio universitario della Regione Puglia attraverso 6 residenze: Dell’Andro in via Camillo Rosalba, Fraccacreta in largo Fraccacreta, Mennea in via Amendola, Petrone in via Salvemini, Diomede Fresa in via Colajanni, Starace in via Carabinieri G. Del Conte. A gestione privata c’è Campus X in via Gino Strada con altri 320 posti letto.

«Da più di un anno – aveva detto il rettore interpellato durante le proteste studentesche - è stato chiesto di ampliare le residenze e la Regione, che ha competenza sul diritto allo studio, si è dimostrata sensibile ma sui tempi non abbiamo dettagli».

Pnrr Il Pnrr ha stanziato 960 milioni di euro per finanziare nuovi studentati e incrementare entro il 2026 il numero dei posti letto a oltre centomila su tutto il territorio nazionale, portando l’offerta ai migliori standard europei. Il fabbisogno stimato per Bari dovrebbe essere pari ad almeno un 20% in più per cui ne sarebbero necessari altri 1.500 circa. Secondo le rilevazioni riportate nell’indagine, attraverso i bandi del Pnrr (misura 1.7 «Alloggi per gli studenti e riforma della legislazione sugli alloggi per gli studenti») e 90 milioni di investimento sarebbe possibile raggiungere l’obiettivo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020)

Editrice del Mezzogiorno srl - Partita IVA n. 08600270725 (Privacy Policy - Cookie Policy - - Dichiarazione di accessibilità)