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Bari, blitz dei Nas all’ospedale pediatrico dopo l'inchiesta sulle morti sospette in cardiochirurgia

 
Massimiliano Scagliarini

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Massimiliano Scagliarini

Ospedale Pediatrico Giovanni XXIII, Via Giovanni Amendola, 207, 70126 Bari, Italia

Due giorni di verifiche: al setaccio i reparti e le presenze di personale

Lunedì 22 Maggio 2023, 13:19

BARI - Due giorni di verifiche nei reparti dell’ospedale pediatrico «Giovanni XXIII» per passare al setaccio numerosi aspetti. A partire dalle presenze del personale. I carabinieri del Nas sono stati all’ospedaletto di Bari, nell’ambito delle verifiche ordinate dalla Procura dopo il caso delle morti sospette nel reparto di cardiochirurgia pediatrica.

Il fascicolo del pm Sabina Toscani ipotizza che almeno sei decessi di piccoli pazienti sottoposti tra 2018 e 2022 a interventi di cardiochirurgia pediatrica (e poi ricoverati in Terapia intensiva) sarebbero stati causati dalle infezioni di Klebsiella e stafilococco contratte - questo è il punto - in mancanza di un efficace sistema di controlli.

In questo senso militano gli esiti di una ispezione del Nirs della Regione, il cui verbale conclusivo del 20 aprile è stato acquisito dalla Procura: secondo l’ispettore del Nirs, il tecnico della prevenzione Natale Cavallo, nell’ospedaletto non erano in uso procedure specifiche per il controllo dell’infezione dal batterio Klebsiella e stafilococco in ambiente pediatrico. Significa, in buona sostanza, che nel periodo delle morti sospette nessuno avrebbe effettuato tamponi sugli accompagnatori dei piccoli pazienti, ovvero sulle persone che (insieme agli operatori sanitari) potrebbero aver veicolato l’infezione.

E allo stesso tempo, ci sarebbero state anche carenze organizzative nelle procedure di pulizia e sanificazione delle sale operatorie: sarebbero state evidenziate carenze nella tracciabilità delle procedure, ovvero nella possibilità di capire «chi» e «quando» ha effettuato la sanificazione, che è stata implementata solo a seguito delle verifiche del Nirs. Ancora, gli ispettori hanno verificato che non esisteva un meccanismo di comunicazione «dei decessi in ospedale» a seguito di infezione batterica, come se si trattasse di un avvenimento ordinario. E del resto il direttore del presidio, Livio Melpignano, ha dichiarato durante un’audizione in Consiglio regionale che i decessi sarebbero «una cosa normale perché si tratta di interventi a cuore aperto che hanno una degenza molto lunga, e questo facilita l’insorgenza di infezioni».

I carabinieri del Nas hanno visitato tutti i reparti, acquisendo documentazione che verrà ora vagliata dalla Procura. Sarà il verbale dell’ispezione a evidenziare le eventuali irregolarità, che potrebbero essere di natura formale o avere carattere sostanziale. Allo stesso tempo, i carabinieri hanno effettuato riscontri sul personale in servizio per verificare la congruenza con le timbrature.

La Procura sta valutando quanto finora emerso, anche in relazione alla siutazione di conflittualità esistente tra i medici del «Giovanni XXIII» dove l’attività di cardiochirurgia pediatrica è stata sospesa - ufficialmente - per mancanza di personale, con l’obiettivo di spostare l’attività sui bambini nelle sale operatorie di Asclepios al Policlinico. Gli ispettori hanno però fatto emergere che la conflittualità tra due primari ha creato un clima di paura che nessuno, finora, ha ritenuto di dover affrontare.

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