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Bari, il Comune in Cassazione per il debito su Punta Perotti

 
Francesco Petruzzelli

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Francesco Petruzzelli

Bari, il Comune in Cassazione per il debito su Punta Perotti

Palazzo di Città, Regione e Ministero della Cultura sono condannati a pagare in solido 10,8 milioni, i danni subiti dagli imprenditori

Venerdì 05 Maggio 2023, 14:41

BARI - Il primo dei preannunciati ricorsi. Con il Comune che non ci sta a dover pagare la sua parte. Un terzo di quei circa 10,8 milioni che l’ultima sentenza ha stabilito a favore dei costruttori, condannando in solido anche Regione Puglia e Ministero della Cultura. Punta Perotti finisce nuovamente nelle aule di giustizia per l’infinita battaglia dei risarcimenti.

L’amministrazione Decaro ha infatti deciso - la delibera di giunta risale ad alcune settimane fa, ma è passata quasi in sordina - di presentare ricorso in Cassazione per ribaltare la sentenza della Corte d’Appello di Bari. Si tratta del provvedimento con il quale a settembre scorso la Terza Sezione Civile ha in parte accolto il ricorso presentato dalla Società Sudfondi srl in liquidazione degli imprenditori Matarrese, stabilendo per i costruttori un risarcimento pari a circa 8,7 milioni di euro. In sostanza i giudici hanno riconosciuto il danno patrimoniale subìto dai costruttori nella primavera del 2006 per l’abbattimento dei palazzoni sul lungomare, accertando così le responsabilità in capo alle amministrazioni, e quindi a Comune, Regione e Soprintendenza, che agli inizi degli anni ‘90 avevano rilasciato le concessioni edilizie e le regolari autorizzazioni a costruire su quei suoli. Gli 8,7 milioni di euro salgono in realtà a 10,8 milioni comprensivi di rivalutazione monetaria, interessi legali e di ulteriori interessi dovuti. E che vanno equamente suddivisi tra i tre enti condannati. In sostanza al Comune per la querelle con i Matarrese toccherebbe la quota parte di 3,6 milioni di euro, già abbondantemente accantonata nei mesi scorsi. E in via molto cautelativa. A fine 2022, con un apposito debito fuori bilancio, il Consiglio comunale ha infatti detto sì a una sorta di salvadanaio su Punta Perotti: lo stanziamento di 13,7 milioni a totale copertura delle cifre stabilite dai giudici nello scorso autunno.

Oltre al risarcimento riconosciuto alla Sudfondi c’è anche da considerare il verdetto quasi “gemello” con il quale dì lì a poco sempre la Corte di Appello ha poi dato ragione all’altro gruppo di costruttori, la Mabar della famiglia Andidero, stabilendo un indennizzo di circa 1,3 milioni di euro (che sale a 2,5 tra rivalutazioni e interessi). In sostanza due sentenze rispetto alle quali il Comune ha sùbito voluto mettersi al riparo, anche da eventuali inadempienze da parte degli altri enti condannati. Il ragionamento pratico e prudenziale di Palazzo di Città è stato più o meno questo: coprire integralmente ed eventualmente il debito per tutti al fine di evitare ulteriori danni contabili e contenziosi. «Stiamo solo mettendo da parte queste somme in attesa di capire i ricorsi in Cassazione e l’orientamento degli altri enti. È importante avere dei soldi da parte per non incorrere in altre conseguenze» le parole in Aula del sindaco Antonio Decaro per spiegare al Consiglio comunale l’ammontare del maxidebito natalizio (votato il 23 dicembre scorso). E di quella cifra accantonata in realtà sino ad ora sono stati versati solo 325mila euro per le spese di registrazione delle sentenze. E anche in questo caso il Comune ha deciso di anticiparle per tutti gli enti, per poi scoprire che almeno uno, in particolare il Ministero, aveva già pagato la sua quota parte.

Ora arriva il primo ricorso in Cassazione con la richiesta di inibitoria della sentenza di Appello che ha dato ragione ai Matarrese. E a questo punto appare quasi scontato attendersi la stessa decisione (ritornare quindi nelle aule di giustizia) sull’altra sentenza che ha segnato un punto a favore degli Andidero.

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